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RegFVG – 221207 – Schengen: Illy, un giorno di gioia

Valico di Rabuiese (Muggia), 22 dic – 'Un giorno di grande gioia per tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia. Quello che fino a pochi anni fa era un sogno, oggi è diventato realtà, e lo è diventato grazie all'Unione europea'.

La felicità per l'abbattimento definitivo dei confini tra Italia e Slovenia è stato espresso dal presidente della Regione Riccardo Illy, che è intervenuto alla cerimonia ufficiale svoltasi oggi pomeriggio all'altezza di quello che fino a pochi giorni fa era il valico internazionale di Rabuiese-Skofjie, tra i Comuni di Muggia e Capodistria.

Alla cerimonia, alla cui organizzazione ha contribuito in modo determinante la stessa Regione, sono intervenuti il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il primo ministro della Repubblica di Slovenia Janez Jansa e il ministro degli Interni Giuliano Amato, assieme al commissario europeo Franco Frattini e ai sindaci dei due Comuni confinari, Boris Popovic e Nerio Nesladek.

Era presente anche il primo ministro portoghese José Socrates perché, per la Slovenia, l'ingresso nell'area Schengen coincide con l'assunzione della presidenza di turno dell'Unione europea, testimone che rileva proprio dal Portogallo

Nel tendone che ha accolto gli ospiti, in rappresentanza del mondo politico ma anche economico, culturale e religioso a cavallo tra Italia e Slovenia, si sono alternati i discorsi ufficiali con le musiche e le canzoni proposte dalla Banda della Polizia Slovena, dalla Banda della Polizia Italiana e da altri artisti.

L'intervento del presidente Illy dalla tribuna si è snodato tra la riflessione sulla storia di queste terre di confine e le prospettive aperte dall'abbattimento delle ultime barriere nel quadro dell'Unione europea. 'Nel secolo passato – ha ricordato Illy – qui i confini sono cambiati più volte che in qualsiasi altra parte dell'Europa'.

'Troppo sangue – ha proseguito – è stato versato su questo confine. Oggi è dunque il momento di ricordare tutte le vittime dei totalitarismi del secolo scorso, soprattutto durante la Seconda guerra mondiale, di auspicare che le ultime ferite possano essere rimarginate'.

Ma oggi è anche e soprattutto il momento, secondo Illy, di guardare avanti, di costruire un futuro che trova tuttavia le sue radici in un più lontano passato, quello dell'impero romano e quello dell'impero austro-ungarico, quando in queste terre non vi erano confini e i popoli convivevano in pace.

'È compito di tutti – ha detto ancora il presidente – dei politici così come dei cittadini, cogliere adesso le grandi opportunità che ci offre la comune appartenenza all'Europa'.

Per il presidente della Commissione europea Barroso, la caduta dei confini ha una grande rilevanza soprattutto perché cambia la vita concreta, quotidiana dei cittadini europei, in particolare proprio nelle aree transfrontaliere, dove l'eliminazione delle barriere è in grado di promuovere la crescita economica e dell'occupazione. Dunque un'Europa che garantisce pace, democrazia, libertà ma anche prosperità.

Sia Barroso che il ministro dell'Interno Amato hanno toccato il tema della sicurezza, strettamente legato allo spostamento a Est di tutto il confine esterno dell'Unione europea, dal Baltico all'Adriatico. Per Amato, la caduta del confine non significa una caduta di sicurezza ma al contrario, nello spirito degli accordi di Schengen, vuol dire aumento della libertà di movimento dei cittadini nella piena sicurezza.

Infine, il premier sloveno Jansa, che ha concluso il suo intervento osservando che 'da oggi questo non è più un confine ma una via aperta verso il futuro, con il cuore e la mente aperti'.

ARC/PF

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