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Ratzenberger alla guida dei “Muli del Tommaseo” – 01ott13

L’Assemblea Ordinaria, tenutasi Sabato 28 Settembre sotto la Presidenza del “genovese” Com.te Aurelio Cosatto, ha concluso la Quattro-Giorni di soggiorno della “Libera Unione Muli del Tommaseo”, fondata a Lazise 28 anni fa, quando il desiderio di poter rivivere l’atmosfera armoniosa del tempo passato al Collegio “Niccolò Tommaseo” di Brindisi portò alla creazione dell’Associazione.

Quest’anno la scelta della sede dell’Assemblea è caduta sulla ridente cittadina lacustre di Garda, che ha interrotto il ventennale appuntamento che si svolgeva a Colle Isarco presso il “Soggiorno Montano”. La sofferta decisione è stata presa in considerazione che la località trentina ai confini con l’Austria risulta ormai sempre più distante ogni anno che passa.

Il nuovo Direttivo per il biennio 2013-2015 è così composto:
Egone Ratzenberger (Fiume) Segretario Generale
Bruno Brenco (Pola) Tesoriere
Ennio Milanese (Zara) Zanzariere
Ennio Di Stefano (Neresine) Consigliere
Fiorenzo Faraguna (Albona) Consigliere

Egone Ratzenberger, che subentra a Renato Campacci, Primario Ortopedico, è stato Console Generale d’Italia a Zurigo e Ambasciatore d’Italia in Colombia, Uruguay e Slovacchia.

L’altra new entry è Fiorenzo Faraguna, Ingegnere meccanico, mentre Mario Cervino è stato chiamato a collaborare per l’organizzazione del prossimo Raduno.

Un po’ di storia del “Tommaseo”.

Fu nel 1946 che il Governo italiano, accogliendo le insistenti pressioni del Comitato Giuliano di Roma, prese la splendida decisione di riservare agli studenti profughi giuliano-dalmati la struttura brindisina – appena lasciata libera dagli Accademisti livornesi che vi furono spostati nel 1943 per evitare i bombardamenti alleati – in modo da poter concludere i loro studi con l’acquisizione di un diploma o maturità.

Protagonisti di quel nobile e fraterno interessamento furono Padre Flaminio Rocchi, francescano, esule da Neresine (Lussino) allora Dirigente del Comitato, Pietro Troili, già Professore di Lettere al Liceo Scientifico di Fiume che poi divenne anche il primo Rettore del Collegio, e Giuseppe Doldo, esule fiumano a Brindisi che collaborava per i contatti con le Autorità locali.

Circa 500 studenti profughi conclusero gli studi nei sei anni di vita del “Tommaseo”, bene accolti dalla generosa popolazione brindisina e ricambiarono la città con nuovi stimoli nella cultura e nello sport. Brindisi si arricchì di nuove scuole fino ad allora carenti tra cui l’Istituto Nautico “Carnaro” e incrementò l’attività sportiva dato che oltre al calcio e all’atletica, i collegiali praticavano il rugby, il canottaggio e la pallavolo.

Le rette che il Ministero dell’Assistenza Postbellica erogava al Collegio erano 250, insufficienti per la gestione di una forza effettiva di giovani che era di 320 perché il Benemerito Rettore Troili accoglieva anche coloro che si presentavano direttamente a Brindisi senza il preventivo foglio di accettazione ministeriale.

La famiglia lontana, la terra perduta, la fame, l’impegno a fare tutti, grandi e piccoli, il proprio dovere di studenti, erano stati gli ingredienti che hanno unito i Muli come fossero fratelli.

E i piccoli copiavano dai grandi il comportamento, mentre l’educazione dei Padri era da guida per tutti. Nei tempi liberi della ricreazione le canzoni giuliane ricordavano le radici e quando gli Allievi uscivano in libera uscita a Brindisi – in divisa e in fila per sei – i brindisini li guardavano con ammirazione ed affetto. In testa i “muli” più grandi per finire con i più piccoli, che dovevano sforzarsi nel tenere il passo dei grandi con il petto bene in fuori.

Alla periferia di Brindisi, la gente era seduta fuori della porta di casa e i si chiamavano l’un l’altro per godersi lo spettacolo de “li Giuliani” che passavano cantando.

Fu nel 1986, cioè 40 anni dopo gli studi a Brindisi, che i Muli si incontrarono a Lazise e ripetono quell’incontro ormai da 28 anni.

Hanno un notiziario trimestrale “Zanzara” e la loro storia è riportata da varie pubblicazioni: “Come eravamo” di Mario Pillepich e Umberto Smoquina, e – scritti da Ennio Milanese – “La Nave Tommaseo”, “Il Collegio Tommaseo”, “La Nave d’argento”, “Alzando le vele”.

Il loro canto ufficiale è “Oh Bella Dalmazia”. L’oggetto sociale: il Raduno e la Solidarietà verso i propri associati,

Rudi Decleva, 30 Settembre 2013

 

 

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