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“Personaggi dalmati”, storia e biografie – 01ott13

Un primo saggio edito dalla Scuola Dalmata su personaggi noti e meno conosciuti risale al 2009, ora giunge il secondo a firma di Sergio Brcic e Tullio Vallery, nel quale sono studiate le biografie di 18 personalità dalmate «con esperienze molto diversificate – precisa Vallery nell’introduzione – […] ma che nell’insieme permettono di cogliere alcune costanti che individuano la loro origine […]». E attraverso le singole biografie di personaggi distintisi nelle più diverse attività e professioni, il volume aspira a fornire un ritratto complessivo della lunga e gloriosa storia dalmata «attraverso l’evolversi delle stagioni, dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia […] alla passione intellettuale e culturale per la lingua italiana del prof. Duro, epigono del Tommaseo»: tenendo tuttavia ben presente l’estrema particolarità geo-politica della regione adriatica che «l’hanno vista coinvolta a lungo, in incontri e scontri di culture e civiltà spesso contrapposte».

Il volume si apre con la famiglia degli Ivanovich di Dobrota (piccolo centro nei pressi delle Bocche di Cattaro), la cui vicenda data dal XVIII secolo e si conclude nel 1979 con la scomparsa a tarda età dell’ultima discendente, la contessa Margherita. Intimamente intrecciate con Venezia le esistenze dei capitani Ivanovich, diversi esponenti dei quali vennero ampiamente premiati dalla Repubblica con onorificenze e privilegi mentre esercitavano attività armatoriali e commerciali: «le loro imbarcazioni – si legge – raggiungevano numerose destinazioni: […] Ancona, Messina, Livorno; nel meridione oltre Corfù e Candia si spingevano a Smirne, Salonicco, Costantinopoli, penetrando nel Mar nero fino a Odessa». Molti degli Ivanovich furono iscritti alla Scuola Dalmazia di Venezia, ricoprendone anche il ruolo prestigioso di Guardian Grande: il saggio loro dedicato restituisce al lettore contemporaneo una sintesi di eventi e di contesti che paiono remoti, ma che determinarono quello speciale tessuto di relazioni, di attitudini e di imprese che riconosciamo come unico alla Dalmazia.

La figura e l’opera di Pier Alessandro Paravia appartengono a quella folta schiera di intellettuali che in prima fila si applicarono allo studio della lingua e della letteratura italiane. Nato a Zara nel 1797 (nell’anno della caduta di Venezia), laureato in Giurisprudenza nell’Università di Padova, fu chiamato nel 1832 alla cattedra di Eloquenza italiana nell’ateneo di Torino: il che gli costò la revoca della cittadinanza da parte delle autorità austriache. A Torino Paravia ebbe modo di conoscere Rosmini e il giovane Tommaseo, ebbe relazioni epistolari con Gioberti, Manzoni, Pellico e Monti. Ma il suo nome è legato idealmente alla costituzione a Zara della prima biblioteca pubblica, che avrebbe trovato luogo nella Loggia cinquecentesca attribuita al Sammicheli e fu inaugurata nel 1857, pochi mesi dopo la morte di Paravia. Il cordoglio di Zara e di Spalato fu grande, e non minore quello espresso dalla città di Torino che gli riconobbe l’onore di riposare nel famedio insieme, tra gli altri, con Gioberti e Galileo Ferraris. Mentre nella sua città natale la denominazione della «Biblioteca Paravia» è scomparsa e il suo nome è “tradotto”, quando citato, in Petar Akexandar Paravija.

Giovanni Moise, Lorenzo Benevenia, Giuseppe Lallich, Arturo Cronia, Tullio Crali, Oddone Talpo e Aldo Duro sono alcune delle eminenti personalità trattate nel volume, vissute in epoche diverse e distintesi in ambiti differenti ma contraddistinte tutte, come un sigillo d’origine, da «quei caratteri di forza ed ardire nelle lotte e nella fedeltà alle iniziative e agli impegni, pur difficili» che gli autori Brcic e Vallery riconoscono ai Becich, uomini d’arme e diplomatici della Serenissima: ma che possono ben estendersi a letterati e artisti, glottologi e capitani marittimi, storici e pubblicisti, dei quali questo volume rievoca con efficacia percorsi e interessi, scelte e destini, tutti inseriti in una cornice di rara e fascinosa intensità.

© ANVGD nazionale 1. ottobre 2013

 

 

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