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Punta Salvore, la Capo Horn dell’Adriatico (Il Piccolo 30 set)

LETTERE

A proposito di San Giovanni in Pelago e di "Marinariello". Mi sento autorizzato ad intervenire per alcune coincidenze e constatazioni. Venendo al dunque: era metà settembre di credo almeno una trentina di anni fa (1977?) in tre amici eravamo partiti da Muggia per una crociera di una settimana con una barca a vela di metri 8,10 e dopo aver raggiunto Pola stavamo rientrando alla base. Arrivati a Cittanova ci fermammo per l'uscita e per passare la notte; cominciò a piovere e a soffiare un fresco borino ma poiché i miei amici dovevano rientrare al lavoro partimmo per raggiungere Pirano; passata Umago cominciò a soffiare forte la bora assieme alla pioggia, cominciavamo a vedere il retroterra dal Nanos al Maggiore bianco di neve. Ascoltammo il meteo di Radio Trieste che ci fornì il bollettino "Burrasca da Nord Est sul Golfo di Trieste Forza 7/8". Insistiamo con tormentina e motore, all'altezza di Punta Salvore pur avendo puntato al largo, non si passa, riusciamo a girare di bordo e a ridossarci a Umago. Il giorno dopo riusciamo a raggiungere Pirano e il giorno successivo Muggia senza danni e dopo aver scontato pioggia, onde verticali, freddo cane! Nei giorni successivi abbiamo saputo che eravamo in mare in concomitanza al rientro a Trieste della regata Trieste-San Giovanni in Pelago. Non ci potrei giurare, ma mi sembra che era riuscito a passare solamente "Il Moro di Venezia".

Successivamente alcuni mesi dopo appare su "Forza 7" (rivista nautica) un articolo scritto da un signore inglese che aveva raggiunto Trieste lo stesso giorno dopo essere partito da Londra in solitario con un grosso catamarano (che in effetti poi fu ormeggiato al Cantiere Navale della Lanterna). Questo signore, a conferma dei fatti, dichiarò dopo aver fatto il tragitto Londra-Trieste di aver trovato a Punta Salvore "onde verticali di 4 metri" definendo Punta Salvore come "Capo Horn dell'Adriatico".

Concludendo: la nostra barca aveva 8,10 metri, per almeno 1 ora e mezzo ci siamo trovati nelle "onde verticali di 4 metri" e ce la siamo cavata bene. Domanda: c'è una dichiarazione del direttore sportivo dell'Adriaco: "le condizioni meteo marine, per quanto dure, hanno reso il percorso assolutamente regatabile". Perché al Marinariello, barca di circa 13 metri, si è staccata la chiglia? Cosa sarebbe successo se le condizioni del mare e del tempo fossero state pressoché uguali a quelle capitate a noi tre? P.S. Una barca gemella a quella usata da noi si trova ormeggiata a Porto San Rocco e si chiama "Kokka".

g.f.

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