LETTERE
La lettera di Paolo Comini, mi ha lasciato perplesso. Se la mostra sulla ferrovia Parenzana organizzata al Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio non gli è piaciuta, mi dispiace e non sono d'accordo, comunque rimane una sua legittima opinione personale.
Quello che non ho capito invece è che una delle motivazioni della sua disapprovazione fossero le scritte in lingua slovena. Forse non ha guardato bene, ma nella mostra ci sono anche numerose scritte in tedesco, ed è logico, visto che la ferrovia a scartamento ridotto Trieste-Buie-Parenzo fu inaugurata nel 1902 ai tempi dell'impero Austro- Ungarico. A quel tempo il tedesco e lo sloveno erano lingue parlate correntemente a Trieste, e nel circondario. Solo nel centro cittadino si parlava in dialetto veneto. Non capisco che cosa ci sia tanto da scandalizzarsi.
Gianni Ursini