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Protesta Croazia: comunicato ANVGD

Incomprensibile invasione di campo della Croazia

nella nostra sfera di sovranità.

Almeno sui francobolli, l’Italia raddrizzi la schiena.

Comunicato stampa della Presidenza nazionale ANVGD

Viene confermato in queste ore che il Ministero degli Esteri di Zagabria ha rivolto alle autorità italiane un pressante invito a prendere “misure adeguate” per impedire che il francobollo su “Fiume, terra orientale già italiana” continui ad essere distribuito.

Che Fiume sia stata una città di lingua e cultura prevalentemente italiana, come tutto il Quarnero dal Medioevo fino al 1945, è un dato storico, comprovato dalla memoria dei suoi figli e dall’ampia documentazione sopravvissuta agli scempi delle milizie titine che devastarono archivi e biblioteche.

Che poi Fiume sia appartenuta allo Stato italiano due volte, dal 1805 al 1808 e dal 1924 al 1947, è un dato giuridicamente inconfutabile, a meno di voler mettere in discussione i principi del diritto internazionale.

Poste Italiane e gli Esuli fiumani, cui fu intimato di lasciare la loro città con una sola valigia se volevano restare italiani e lo hanno fatto in 45.000 su 50.000, abbandonando case, fabbriche, botteghe, navi che erano il frutto della loro secolare laboriosità, hanno tutto il diritto di ricordare con un francobollo una storia di indipendenza e di italianità di cui sono fieri.

Non ricada la Croazia, mentre aspira ad entrare nell’Unione Europea, nel rigurgito pericoloso degli infantilismi balcanici. Ci sono problemi più seri di un francobollo, aperti dal disfacimento di uno Stato di cui i croati vollero far parte nel 1918. Il Kosovo, la Bosnia Erzegovina, la Repubblica di Skopje sono polveriere pronte a riesplodere. Si guardino le spalle allora gli amici di Zagabria, se voglio continuare a trovare appoggio nella leale politica estera italiana.

Roma, 13 dicembre 2007

On. Lucio Toth

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