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Proposto il tricolore sui cartelli bilingui del Carso (Il Piccolo 13 mag)

TRIESTE. Piantare una bandiera ideale, rigorosamente il tricolore italiano, per fugare ogni ambiguità là dove c’è il rischio che questa si manifesti, specie agli occhi di chi viene da lontano e non conosce la storia e la  geografia di questi territori border line. Ma dove? Nelle frazioni carsiche a ridosso del confine, nelle quali i cartelli bilingui, la caduta dei vecchi valichi di frontiera e persino gli sms che danno il benvenuto in Slovenia e Croazia possono confondere le idee minando l’italianità.

È una mozione che sa di provocazione quella presentata da Antonio Lippolis, portacolori (bianco rosso e verdi) in Consiglio comunale di Alleanza Nazionale, o meglio della parte postmissina del nuovo partitone del Pdl. Lippolis punta infatti a discutere e far approvare nell’assemblea di piazza Unità il principio con il quale «si impegna – così si legge in quel documento – il signor sindaco a far stampare su tutti i cartelli stradali recanti i nomi delle frazioni di Trieste lo stemma tricolore della bandiera italiana».

La sua richiesta Lippolis la argomenta «considerato che tutti i cartelli che indicano le frazioni del Comune sono scritti in italiano e sloveno, considerato inoltre che dopo l’applicazione del trattato di Schengen si è creata una certa confusione, soprattutto per chi arriva da fuori, sulla precisa delimitazione dei confini nazionali». E senza dimenticare gli «sms» troppo anticipati. Va bé il bilinguismo, insomma. Ma con il marchio. Italico.

(pi.ra.)

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