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Padre Flaminio Rocchi tradotto da padre Bagnarol (corriere.com 19 apr)

Di MARIELLA POLICHENI

TORONTO – A Toronto il libro The exodus of the 350 thousand giulians, fiumans and dalmatians dato alle stampe nel 1969 da padre Flaminio Rocchi e tradotto in inglese da padre Marco Bagnarol, sarà presentato il 23 maggio alle 12.30 al Centro Veneto.

Ad organizzare l’evento è il Club giuliano dalmato di Toronto: «È un libro importante questo di padre Flaminio Rocchi, un libro che parla proprio di noi che siamo stati i testimoni di questa odissea, che alla fine della Seconda guerra mondiale, abbiamo sofferto le conseguenze – dice il presidente Guido Braini in Canada dal 1960 – io, che sono un istriano, un esule di Capodistria, ringrazio quanti si sono prodigati per la traduzione in lingua inglese di questra opera in modo che le nuove generazioni che parlano inglese abbiano l’opportunità di conoscere i motivi che hanno spinto i genitori ed i nonni a lasciare le proprie terre».

Dopo numerose riedizioni in lingua italiana, finalmente il libro del padre francescano Rocchi, che per tutta la sua vita è stato – come scrive il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Renzo Tondo nella prefazione – “punto di riferimento, guida umana e spirituale per il popolo dell’esodo”, potrà arrivare in tutto il mondo, grazie alla recente traduzione in inglese di padre Marco Bagnarol.

A Trieste il libro è stato presentato dall’Associazione Giuliani nel Mondo, in occasione del 40° anniversario dalla sua fondazione: a fare da padroni di casa il presidente Dario Locchi e il presidente onorario Dario Rinaldi che hanno presentato il lavoro, introdotto l’autore e rilevato l’importante valore culturale dell’iniziativa.

Tra i tanti interventi c’è stato anche quello di padre Bagnarol che ha preso la parola per ringraziare tutti i collaboratori e gli amici presenti che lo hanno seguito dal Canada, tra i quali Gelindo Marcocchio, classe 1910, accompagnato dalla figlia Sandra. «Il libro, le cui bozze sono state corrette da Rosanne Montini-Cancian, è stato pubblicato grazie alla generosità dell’Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti di Pordenone – conclude Braini – riteniamo di sia giusto far conoscere ai nostri giovani questa triste pagina della nostra storia. È bene che sappiano e comprendano il perchè del nostro esilio».

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