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Monfalcone: la città ricorda il secondo ritorno all’Italia (Il Piccolo 15 set)

Monfalcone ricorderà in modo solenne venerdì il secondo ritorno della città all’Italia, avvenuto il 18 settembre del 1947, dopo cinque anni di governo straniero, prima tedesco e poi alleato.

La cerimonia prenderà il via alle 9.15 con il raduno in piazza della Repubblica, dove alle 9.30 avrà luogo l’alzabandiera alla presenza del picchetto della Brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli. Le vicende di quegli anni a cavallo tra eventi bellici e secondo dopoguerra saranno al centro dell’intervento che il sindaco Gianfranco Pizzolitto terrà davanti al monumento ai caduti di via Fratelli Rosselli, dove sarà deposta una corona. La cerimonia precederà l’inaugurazione, alle 10 nel palaveneto, di due rassegne dedicate all’Arma dei carabinieri, che per primi entrarono a Monfalcone in quel settembre del 1947, e alla Grande guerra. La cerimonia dell’ammainabandiera, alle 18 in piazza della Repubblica, sarà affiancata da un concerto della Banda civica. Le esposizioni al palaveneto, che rimarranno aperte fino al 26 settembre, rappresentano l’elemento di novità delle manifestazioni organizzate quest’anno dall’amministrazione. Al primo conflitto mondiale è dedicata invece la mostra fotografica di Arnaldo Grundner organizzata dalle Edizioni della Laguna e dal Comune. Al ricongiungimento all’Italia Monfalcone arrivò dopo cinque anni di governo straniero, prima tedesco, all’interno della Zona di operazioni del litorale adriatico, poi, dopo la fine della guerra, jugoslavo, anche se di breve durata.

Durò invece due anni l’Allied military governement, nell’attesa che i vincitori del conflitto decidessero quale sarebbe stato il nuovo confine tra Italia e Jugoslavia. Durante questo periodo, i giuliani dell’Amg, quindi anche i monfalconesi, non poterono partecipare alla ricostruzione della democrazia e quindi al referendum istituzionale, all’elezione per la Costituente, alle elezioni amministrative. Anche a Monfalcone si formarono due schieramenti, che si misurarono nelle manifestazioni di piazza: quello che voleva che Monfalcone restasse Italia, cioé parte dello Stato italiano diventato repubblicano, e quello, composto da parte delle maestranze della grande industria monfalconese, che vedeva nell’annessione alla Jugoslavia la possibilità di vivere la democrazia progressiva, secondo il modello dell’Urss. (l.bl.)

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