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Mesic: tutti ammettano le loro colpe (Voce del Popolo 26 lug)

PARENZO – Al tradizionale raduno degli ex combattenti e dei cittadini sul colle del Rušnjak, non lontano da Parenzo, è stato celebrato il 67.esimo anniversario della partenza per la Guerra popolare di liberazione del prima gruppo organizzato di volontari istriani. All’appuntamento di ieri l’ex Capo dello Stato e presidente onorario della Federazione dei combattenti antifascisti, Stjepan Mesić, si è opposto a qualsiasi tentativo di far cadere il velo dell’oblio sugli ex combattenti e le vittime del fascismo. “La nostra politica deve essere chiara fino in fondo e non deve lasciare spiragli ad alcun genere di interpretazioni che possano mettere in questione la nostra posizione. Quello che chiediamo avvenga da noi, pretendiamo, con diritto, che sia fatto anche dagli altri”, ha detto Mesić. L’ex presidente della Repubblica di Croazia ha aggiunto che le sue parole si riferiscono al rapporto con la verità sul passato e a quello nei confronti dei crimini di guerra.

«TUTTI AMMETTANO LE PROPRIE COLPE» A proposito della collaborazione con i Paesi con i quali la Croazia è stata in guerra “sei decenni fa oppure alla fine del secolo scorso”, Mesić ha spiegato di avere le idee ben chiare. “La collaborazione, la comprensione e la fiducia reciproca sono possibili unicamente se sia noi sia loro ammettiamo le rispettive colpe”, ha affermato Mesić. “Nessuno deve pensare di poter sottacere i mali commessi dalla propria parte e allo stesso tempo unirsi a noi quando condanniamo i crimini che hanno commesso gli appartenenti al nostro popolo, indipendentemente nei confronti di chi”, ha ribadito l’ex presidente della Repbublica.

«CONSEGUITI ENTRAMBI GLI OBIETTIVI» “Vorrei che il messaggio fondamentale di questo incontro fosse quello dell’unione tra tutti coloro che hanno combattuto in diverse epoche per la libertà della Croazia. Questo non ci esenta dall’obbligo di analizzare i fatti nell’ambito dei contesti storici e di sapere sempre la successione e le cause degli eventi. Dunque, essere assieme sia nella lotta per la libertà che nella battaglia per la verità”, ha evidenziato pure l’ex Capo dello Stato, ospite di riguardo dei combattenti antifascisti del Parentino e della Municipalità al raduno sul colle del Rušnjak, vicino a Mompaderno, in cui è stato ricordato l’anniversario della partenza del primo gruppo organizzato di volontari del comprensorio alla volta del Gorski Kotar e della Lika nella Seconda guerra mondiale.
Mesić ha salutato la salda unione d’intenti tra i combattenti del passato e i veterani della guerra patriottica ed anche l’operato degli istriani che sono riusciti a conseguire due obiettivi, sia quello “di cacciare l’oppressore nazifascista sia quello di annettere la regione alla Croazia. Soltanto i ciechi della politica non vedono questo dato di fatto… ma purtroppo ce ne sono anche di quelli”, ha concluso l’ex presidente della Repubblica.

«DARE MAGGIORE RILIEVO ALLA FIGURA DI TITO» Al meeting antifascista sul Rušnjak, davanti ad un nutrito pubblico formato da ex combattenti, loro familiari, autorità locali e regionali, delegazioni delle organizzazioni combattentistiche e delle associazioni dei veterani della guerra patriottica, ha parlato tra gli altri, Božo Štifanić, presidente dell’Associazione dei combattenti antifascisti. Božo Štifanić ha definito di portata storica la presenza dell‘ex Capo dello Stato al raduno, lo ha ringraziato per il suo operato decennale alla guida del Paese e ha espresso la speranza che l’attuale presidente Josipović segua il cammino tracciato dal suo predecessore.
Štifanić ha lamentato la scarsa sensibilità odierna per l’importanza della Lotta di liberazione e della figura del maresciallo Tito, nonché l’imbrattamento dei monumenti della guerra partigiana. “Non avvelenateci i giovani, rendeteci la verità, non fateci vergognare”, è stato il suo messaggio. Miro Šošić, presidente dell‘associazione dei veterani della guerra patriottica si è detto orgoglioso della collaborazione instaurata con i combattenti antifascisti, assicurando che possono “contare sempre” sul loro appoggio.

«REALIZZATI I VALORI PROMOSSI DAGLI ANTIFASCISTI» Il sindaco Edi Štifanić, ribadendo l’importanza della cura e della valorizzazione dell’antifascismo, “un concetto vivo e presente anche nel nostro patrimonio genetico”, ha evidenziato l’importanza dell’operato dei partigiani, ai quali va un profondo rispetto per quanto fatto in guerra e anche nel dopoguerra. Pieno appoggio alle istanze dei combattenti antifascisti è stato manifestato anche dal presidente dell’Assemblea regionale istriana, Dino Kozlevac, il quale ha rilevato che tutti i valori promossi dai combattenti, dall’uguaglianza, alla multiculturalità, al plurilinguismo, alla giustizia sociale, non soltanto sono inseriti nei massimi documenti della Regione, ma in Istria “vivono” a tutti gli effetti.

Lara Musizza

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