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Lubiana: italiano parificato allo sloveno (Il Piccolo 22 giu)

LUBIANA Tutte le associazioni che hanno sede nei territori nazionalmente misti, dove accanto allo sloveno sono lingue ufficiali anche l'italiano, rispettivamente l'ungherese, dovranno avere una denominazione bilingue. È la soluzione suggerita dalla Commissione per le nazonalità del Parlamento sloveno, che nei giorni scorsi ha discusso le proposte di modifica alla Legge slovena sulle associazioni dopo che la Corte costituzionale, su ricorso del deputato italiano Roberto Battelli, lo scorso settembre aveva giudicato anticostituzionale l'articolo 10 della Legge. La norma contestata da Battelli, e di cui ora si sta discutendo, imponeva la denominazione in lingua slovena delle Associazioni delle minoranze tollerandone soltanto la traduzione in italiano ovvero ungherese nei territori dove queste due minoranze sono tradizionalmente presenti. La soluzione proposta ora dalla Commissione per le nazionalità e che alla fine di giugno sarà al vaglio del Comitato Interni della Camera di Stato prima del voto in aula, abolisce la distinzione tra associazioni della maggioranza e della minoranza nelle aree nazionalmente miste ma – cosa ancora più importante – abolisce anche la disparità delle due lingue laddove queste sono entrambe ufficiali. Nei territori nazionalmente misti, pertanto, se questa modifica sarà approvata, tutte le associazioni avranno il nome scritto in entrambe le lingue. «È una buona soluzione di compromesso, che salvaguardia la parità tra le lingue minoritarie e la lingua slovena», ha commentato a fine riunione Roberto Battelli.

Oltre a sancire la parità dell'italiano (rispettivamente dell'ungherese) con lo sloveno, la Commissione ha preso inoltre atto del fatto che parte del nome ufficiale di un'assocazione può essere intraducibile, per cui andrà lasciato nella sua versione originale. Sarà sempre bilingue invece quella parte della denominazione ufficiale di un'associazione che indica la sua principale attività. Ci potranno pertanto essere nomi come per esempio «Società culturale–Kulturno drustvo La Porporela», ma anche «Kulturno drustvo–Società culturale Lipa», dove il termine «La Porporela» resterà in italiano e invariato anche nella versione slovena, e il termine «Lipa» resterà in sloveno e invariato anche nella versione italiana. È una soluzione in armonia con la sentenza della Corte costituzionale, che aveva stabilito che la lingua della minoranza nei territori nazionalmente misti è parificata alla lingua slovena nell'uso pubblico. In particolare, secondo i giudici, in questi territori la lingua minoritaria non può essere considerata lingua straniera né può essere concessa solo come semplice traduzione dallo sloveno. La Corte aveva incaricato il legislatore di cambiare la legge entro un anno. Una prima modifica proposta dal governo non aveva convinto le due minoranze, perché di fatto continuava a subordinare l'italiano e l'ungherese allo sloveno, ma ora la Commissione per le nazionalità sembra aver individuato la soluzione giusta, che soddisfa le due comunità nazionali ed è in armonia con la Costituzione. Il Comitato Interni della Camera ne discuterà il 30 giugno, il voto in aula è previsto per la sessione parlamentare di luglio.

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