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Lubiana: dimissioni per il Ministro Erjavec (Il Piccolo 27 gen)

LUBIANA Il ministro dell’ambiente sloveno Karl Erjavec si è dimesso ieri dall’incarico. Lo ha fatto nel corso della sessione della Camera per evitare di essere sfiduciato. Erjavec, che è anche presidente del Partito dei pensionati, ha assistito per diverse ore al dibattito in aula – chiesto dal premier Borut Pahor su invito della Corte dei conti che aveva riscontrato delle irregolarità nell’operato del ministro – per poi dimettersi nel momento in cui ha capito di non avere più alcuna possibilità di salvarsi.

«Credevo che la proposta di sollevarmi dall’incarico dipendesse dal suggerimento della Corte dei conti – ha dichiarato Erjavec dopo le dimissioni – ma ora ho capito che la motivazione è politica. Mi spiace che la maggioranza non abbia funzionato come una famiglia». Il presidente del Desus è rimasto infatti anche senza l’appoggio degli altri partiti di governo: socialdemocratici, Zares e Democrazia liberale. Ufficialmente, Erjavec paga gli errori commessi come titolare del dicastero dell’ambiente, ma in realtà il suo nome è da tempo legato a una serie di scandali e le irregolarità riscontrate dalla Corte dei conti hanno offerto ai partiti di governo l’occasione per liberarsi di una presenza diventata fin troppo ingombrante. Secondo la Corte dei conti, Erjavec non avrebbe provveduto a rimediare a delle manchevolezze riscontrate già nel periodo 2005-2007, relative al calcolo e all’utilizzo della tassa ambientale come incentivo per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Il periodo è precedente al suo insediamento, ma egli avrebbe dovuto adottare i provvedimenti suggeriti dalla Corte dei conti nell’agosto del 2009. E non l’ha fatto. Karl Erjavec è coinvolto anche nello scandalo «Patria» – all’epoca come ministro della difesa del governo Jansa (2004-2008) – per presunta corruzione di funzionari pubblici e politici da parte della società finlandese «Patria» per ottenere l’appalto per una commessa di mezzi blindati per l’esercito sloveno, ed è stato accusato di aver predisposto e autorizzato la vendita della quota statale dell’impresa «Energetika Projekt» a due società private senza l’autorizzazione del governo. In passato, il leader del Partito dei pensionati ha già saputo riciclarsi, passando con una certa disinvoltura da un governo di centrodestra, quello di Jansa, all’attuale esecutivo di centrosinistra, guidato da Borut Pahor. Se riuscirà a sopravvivere politicamente a questo nuovo terremoto, lo si vedrà nei prossimi mesi.

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