Lo scorso 8 febbraio hanno avuto inizio a Roma le celebrazioni programmate dal Comune in collaborazione con il Comitato Anvgd capitolino in occasione del Giorno del Ricordo. Nel primo pomeriggio il vicesindaco Luigi Nieri e il presidente del IX Municipio, Andrea Santoro, hanno deposto una corona al monumento in memoria delle vittime delle Foibe, nel Piazzale delle Foibe Istriane.
Come si ricorderà, il vicesindaco Nieri si era reso protagonista nell’agosto 2013 di una polemica politica sull’inopportunità di ricordare gli eccidi delle Foibe (https://www.anvgd.it/comitato-roma/15796-foibe-vicesindaco-di-roma-basta-viaggi-in-luoghi-esodo.html), polemica faticosamente rientrata dopo le reazioni dell’Anvgd e della Società di Studi Fiumani e il dietro front del Campidoglio, nella persona del sindaco Ignazio Marino e, più recentemente, dell’assessore alla Scuola Cattoi.
Alla cerimonia nel Piazzale delle Foibe Istriane il vicesindaco Nieri, in rappresentanza di Roma Capitale, ha reso omaggio alla memoria delle vittime e, riferendosi all’oltraggio che poche ore prima era stato compiuto ai danni del monumento, ha rilasciato alle agenzie una significativa dichiarazione: «È grave il gesto compiuto da chi ha voluto imbrattare di vernice il monumento che ricorda le vittime delle foibe, dove questo sabato Roma capitale, Regione Lazio e provincia di Roma, insieme al Municipio IX, hanno deposto una corona d’alloro». «Significa ostinarsi a non voler chiudere uno dei momenti più bui della nostra storia. È proprio a causa di episodi come questo che nel nostro Paese non si è mai arrivati al raggiungimento di una verità storica pienamente condivisa su una delle pagine più angoscianti del dopoguerra. Qualcuno vuole trasformare il tema delle foibe in un argomento di battaglia politica, e questo atteggiamento va condannato con fermezza».
«Oggi ricordiamo le vittime di un odio incomprensibile – ha proseguito Nieri – e ci stringiamo intorno alle loro famiglie. La mia solidarietà alla comunità Giuliano-Dalmata. Roma capitale è impegnata a promuovere i valori civili e universali della giustizia, della pace, della libertà e della democrazia. Dobbiamo aggrapparci alla nostra memoria per costruire un futuro di pace in cui le atrocità che hanno attraversato il nostro Paese restino confinate nella sfera dei dolorosi ricordi».
Le immagini di Marco Brecevich
