Una sala stracolma, un successo di partecipazione del tutto inatteso ma fino all’ultimo sperato, un copioso fiume di riscontri e impressioni tutti votati alla gioia e alla soddisfazione per aver assistito ad un momento non soltanto di memoria, di testimonianza ma di comune (e ritrovata) sensibilità nei confronti della storia di un popolo. Questo e tanto altro è stato “Giulia”, andato in scena sabato 15 u.s. a Milano alla Sala “Merini”, padrona di casa la Provincia di Milano con in testa il vicepresidente e assessore alla Cultura Umberto Maerna, da sempre vicino alla causa dei giuliano-dalmati, e patrocinato inoltre dal Comune di Milano (Zona 3).
Lo spettacolo, ideato e realizzato dal Gruppo Teatro Impiria di Verona, ha raccontato in forma artistica le drammatiche vicende delle foibe e dell’esodo attraverso la candida voce di una bambina, Giulia appunto, in vacanza con la propria famiglia in Croazia in giro per la quale scopre alla fine di aver intrapreso un viaggio alla ricerca delle proprie origini. Giulia, anche grazie all’intervento fuori scena degli attori presenti tra il pubblico narranti le esperienze e le sensazioni degli infoibati rappresentati prima della loro fine, getta spunti per ricordare. Un ricordo però che, come ha richiamato Piero Tarticchio nella sua introduzione iniziale, diventa memoria presente. Memoria quale “costruzione complessa, fatta di rimozioni e riconoscimenti, attraverso riflessioni individuali e collettive: la memoria riesce per questo a costituire una componente identitaria essenziale nella vita degli individui e delle società” (Ganapini). Memoria, infine, come fatto pubblico, appartenente alla storia di un Popolo.
Un evento che verrà ricordato, prima ancora che per le emozioni e la commozione suscitate e la storia da esso raccontata, per la foltissima presenza di studenti delle scuole superiori, provenienti sia dalla città sia dalla provincia. Proprio qui si sublima l’obiettivo più vero e autentico di tutti coloro che, con impegno e disinteresse, prestano la loro opera affinché la memoria di fatti storici non si affievolisca sotto l’implacabile scorrere del tempo: tramandare, trasmettere il senso della storia di una vicenda, di un Popolo, di un universo di segni, simboli e significati alle future generazioni. Nella speranza che la fiaccola del Ricordo e del senso di una storia di sofferenza e di amore per l’Italia trovi sempre della mani pronte a raccoglierla.
Gianluca Kamal
Milano, pubblico e protagonisti della pièce «Giulia»