gdr_livorno07

Le cronache del Giorno del Ricordo

La celebrazione del Giorno del Ricordo ha assunto quest’anno particolare rilevanza in quanto la Giunta Comunale ha deliberato di intitolare un largo alle VITTIME delle FOIBE.

La cerimonia dello scoprimento della targa ha fatto seguito al tradizionale omaggio floreale al Monumento ai Caduti Giuliano – Dalmati del Cimitero della Misericordia, fatto erigere nel 1999 dal compianto Ottavio MATTIASSI, allora Presidente il Comitato Provinciale A.N.V.G.D. di Livorno, per ricordare quanti hanno patito l’estremo sacrificio della vita perché “italiani”.

Folto il gruppo dei Soci e simpatizzanti presenti “in questo angolo di cimitero – come ho voluto dichiarare quale Vicepresidente del locale Comitato Provinciale – che sarà sempre e solo il nostro luogo sacro in cui poter pregare per la pace dei nostri morti, mentre il Largo Vittime delle Foibe sarà invece un luogo aperto al grande pubblico”. La Preghiera dell’Esule e la benedizione, impartita dal Cappellano dell’Accademia Navale Don Aldo Nigro, hanno concluso questo nostro intimo momento spirituale.

Le massime autorità cittadine civili e militari, rappresentanze delle Forze Armate del Presidio Militare di Livorno, soci e simpatizzanti, e numerosi concittadini hanno presenziato allo scoprimento della targa che dedicava quello spazio alla memoria dei tanti e tanti precipitati nelle foibe carsiche o annegati o semplicemente scomparsi nel nulla per mano degli spietati aguzzini titini.

Nell’allocuzione l’Ammiraglio di Divisione Pierluigi Rosati, Comandante l’Accademia Navale ed il Presidio, ringraziato il Comune per aver voluto intitolare il largo alla Vittime delle Foibe, ha ricordato che in un paesino dell’Istria esiste una lapide con un’iscrizione che invita, chi passa davanti e non ha l’odio nel cuore si fermi e preghi perché  non vi siano mai più foibe e massacri.

Nel mio intervento ho ringraziato le autorità, le rappresentanze militari e tutti i presenti; un grazie sincero degli esuli dell’A.N.V.G.D. all’Amm. Rosati per aver voluto che questa cerimonia avesse la solennità che giustamente meritano le migliaia di innocenti Vittime delle Foibe. Ho ringraziato l’amministrazione comunale per l’intitolazione del sito nel 64° anniversario dell’infausto Trattato di Pace di Parigi che imponeva la cessione di italianissime terre alla Jugoslavia ed a noi italiani l’esodo per poter essere ancora italiani. “Il governo italiano, impegnato ad indennizzare gli esuli per i beni perduti, aveva disposto che gli esuli potessero acquistare le case avute in affitto: recentemente una ventina di famiglie a Livorno ha realizzato ciò, frutto della costanza di Marcella Amadio che in seno al Consiglio Comunale, negli ultimi quindici anni, ha strenuamente difeso i nostri diritti. A lei il  nostro grazie!”

L’Assessore alla Cultura, Dr. Mario Tredici, ha sottolineato che la cerimonia voleva ricordare e commemorare il dramma dell’esodo e onorare con le Vittime delle Foibe, le vittime di totalitarismi e nazionalismi miranti alla eliminazione delle minoranze etniche. Tale fu l’azione di Tito: ridurre e cancellare, nell’Istria e nella Dalmazia, la componente italiana. Tra l’altro egli ha auspicato, nella Nuova Europa, l’avvento di una memoria condivisa che non divida, ma unisca le diverse etnie.

Per lo scoprimento della targa ho invitato a raggiungermi i tre nostri Soci decorati nel 2007 di una medaglia in riconoscimento della luttuosa perdita di un familiare “infoibato” : Jacopacci Tumpici Annamaria per il padre Ezio, Tesi Guantini Liliana  per il padre Attilio e Sabadin Emilio per il padre Stefano. Don Nigro ha invitato tutti alla preghiera e benedetto la targa. La Fanfara dell’Accademia Navale ha suonato l’Inno di Mameli con qualche cuore che pulsava più forte del solito e qualche lacrima che spuntava dietro gli occhiali scuri di tanti per la commozione.

Nella solenne S.Messa nella chiesa dei Sette Santi Fondatori, il Parroco Don Ordesio Bellini, ha ricordato, oltre i predetti “infoibati” Ezio JACOPACCI, Attilio TESI, Stefano SABADIN, anche Corrado PRINCIS e, nel 66° anniversario della morte a Dachau, il 10 febbraio 1945, il “Questore di Fiume” Giovanni PALATUCCI, deportato dai nazisti perché colpevole di aver salvato migliaia di profughi ebrei fatti espatriare clandestinamente.

A soli due giorni dalla cerimonia di intitolazione del Largo Vittime delle Foibe, l’asta e la targa sono state abbattute da mano ignota, ed ignobile, provocando lo sdegno delle istituzioni sane e dei cittadini per bene di Livorno che ci hanno manifestato la loro sincera e sentita solidarietà.

La targa, recuperata, è stata rimessa in loco con la speranza essa possa continuare a ricordare le vittime delle foibe e delle altre atrocità sofferte dalle nostre popolazioni, ma anche fosse nuovamente rimossa, l’intitolazione stessa attesterebbe nella data del 10 febbraio 2011 l’inizio di una nuova stagione di serena convivenza e fattiva collaborazione tra esuli ed amministrazione comunale.

Mario CERVINO, ANVGD Livorno

 

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.