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«C’erano le prove per condannare Gotovina» – 09gen13

A qualcuno ancora non va giù. Non va giù che i generali croati Gotovina e Markac siano stati assolti dal Tribunale penale per l’ex Jugoslavia (Tpi). Dopo Carla Del Ponte, anche Serge Brammertz, suo successore alla carica di capo-procuratore del Tpi, ha espresso profondi dubbi sulla sentenza che ha scagionato i due militari per i crimini commessi durante l’Operazione Tempesta del 1995.

 

«Non sarete sorpresi se dico che le prove presentate durante i due anni di dibattimento, sintetizzate nelle 1.300 pagine del verdetto di prima istanza, erano sufficienti a confermare all’unanimità la sentenza di colpevolezza», ha dichiarato Brammertz al quotidiano serbo “Vecernje Novosti”. «D’altra parte – ha però subito precisato il giurista belga – dobbiamo accettare che tre dei cinque giudici abbiano visto in modo differente le cose».

 

Ciò non toglie che «comprendo le reazioni emotive in Serbia, specialmente perché non c’è dubbio che crimini sono stati compiuti durante gli eventi» esaminati nel processo. «Giustizia non è stata fatta agli occhi delle vittime e dei loro familiari», ha poi aggiunto. Infine, un invito alle magistrature balcaniche, quella serba in testa, «a indagare sui crimini compiuti prima e durante l’Operazione Tempesta». «Siamo pronti a consegnare le informazioni contenute nel nostro database» per aiutare le indagini, ha promesso Brammertz.

 

Posizioni, quelle del capo-procuratore del Tpi, molto simili a quelle manifestate da Carla Del Ponte in un’intervista al “Piccolo”, pubblicata dopo l’assoluzione dell’ex premier kosovaro, Haradinaj. «Per Gotovina, condannato in prima istanza, le prove c’erano», aveva assicurato Del Ponte a questo giornale. Situazione opposta a quella del caso Haradinaj, dove la procura aveva «avuto enormi difficoltà a raccogliere le testimonianze. Al momento di portarle in aula, come era scritto nella sentenza di assoluzione di primo grado, c’era stata l’intimidazione dei testi», aveva aggiunto Del Ponte.

 

Del Ponte che, dopo aver espresso simili dubbi sulle sentenze Gotovina e Haradinaj anche ad altri media serbi, è stata oggetto dell’ira degli assolti. Il collegio degli avvocati di Gotovina ha subito sporto denuncia contro l’ex procuratore, mentre Albania e Kosovo avevano duramente reagito alle parole su Haradinaj, chiedendo all’Onu – sotto la cui responsabilità lavora il Tpi -, di aprire un’inchiesta sul magistrato svizzero.

 

(fonte “Il Piccolo” 6 gennaio 2013)

 

 

 

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