L’Anvgd Torino ha fatto conoscere la batana di Salvore

Sabato 6 maggio 2023, presso il Circolo culturale Istriani, Fiumani e Dalmati di via Parenzo 95/60 a Torino,  si è tenuto l’appuntamento culturale dedicato alla Batana salvorina. Dall’Istria sono giunti alcuni degli esponenti e soci dell’Associazione degli amanti del mare e dei beni culturali ”Savudrijska batana – Batana salvorina” che in clima gioviale hanno introdotto ai molti interessati le caratteristiche di questa associazione, le attività promosse e l’ultima fatica realizzata, un’opera svolta a più mani e grazie all’impegno di diversi suoi membri, ovvero il film-documentario ”La batana salvorina”.

Dopo i saluti di Antonio Vatta, presidente del Comitato provinciale di Torino dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Marina Paoletić e Lauro Paoletich, rispettivamente presidente e socio dell’Associazione “Batana salvorina”, sono stati introdotti da Dario Prodan, con il quale hanno dialogato e fornito anticipazioni sulla visione del documentario.

È stato svelato che l’idea di documentare le testimonianze era venuta in mente a Marina Paoletić, nel 2017, durante la creazione del libro Un mare, una barca e tante storie, perché tanto era l’entusiasmo e l’attaccamento delle persone a questa imbarcazione, che non utilizzavano più siccome ormai anziane e impossibilitate a salire in barca, emozioni che era impossibile trasmettere diversamente anche perché, fino a quel tempo, nessuno si era occupato di questo argomento.

Christian Petretich insisteva invece sulla necessità di documentare passo per passo la costruzione della batana salvorina, siccome il suo processo è davvero unico e particolare, in quanto viene costruito prima il fasciame e poi le costole, ovvero l’opposto rispetto a tutte le altre imbarcazioni tradizionali.

Dall’unione delle idee e dalla capacità di più persone e membri di questa associazione è nato il video.

Il video

Questo video è infatti dedicato alla piccola e tradizionale batana salvorina, detta anche batellina, imbarcazione del promontorio di Salvore e alla sua gente, dietro alla quale si celano aneddoti, testimonianze e problematiche che hanno portato al suo declino negli ultimi decenni, ma anche le attività e i progetti attuali per riscattare e mantenere viva questa tradizione.

Come anticipato, per la prima volta nel video viene documentata, come si faceva un tempo, in un ambiente domestico, la particolare costruzione della batana salvorina, svolta da Christian Petretich, giovane di Zambrattia che ha appreso queste conoscenze dall’ultimo maestro d’ascia Mario Kocijančić detto Nina. Questa impresa è stata svolta assieme a Lauro Paoletich, amante di questa tradizione e tra i più attivi soci, che come detto in sala ”è nato in batana” e conosce bene i segreti delle antiche batane possedute dalla sua famiglia, anche se questa è stata la sua seconda partecipazione alla costruzione di questa barca.

Il video è stato realizzato dall’impresa Faber filmmaking in stretta collaborazione con l’Associazione  degli amanti del mare e dei beni culturali “Batana salvorina – Savudrijska batana”, nell’ambito del progetto interreg Italia-Croazia Adri.SmArtFish e con l’essenziale supporto e sostegno finanziario della Regione Istriana, Assessorato agricoltura, selvicoltura, caccia, pesca ed economia idrica e dall’Assessorato cultura e territorialità.

Le interviste e la ricerca scientifica sono state curate dalla Presidente dell’Associazione, la storica dell’arte Marina Paoletić, la quale ha cercato di documentare e far emergere l’attaccamento e la passione delle persone salvorine nei confronti di questa piccola barca, le loro esperienze e anche il significativo dialetto presente ancora in zona.

Sono stati intervistati i signori Aldo Bosdachin, August Kocijančić – Čioči, Aurelio Kocijančić – Lello, Mario Kocijančić – Nina, Giuseppe Ocovich – Pino, Lauro Paoletich, Christian Paoletich e Ferruccio Visintin che grazie alle loro testimonianze hanno contribuito a ricreare il complesso e umile contesto sociale del Salvorino dopo la Seconda guerra mondiale.

Quanto si vede nel video è in realtà solo una piccola parte delle interviste realizzate (ce ne sono ancora di altre persone) e il desiderio dell’Associazione e dei suoi soci, che stanno pian piano portando avanti, è quella di intervistare tutte le persone in zona (e non solo) o i famigliari di chi ha costruito, usato o posseduto la batana salvorina, chi aveva le grue, ecc. Le ricerche sono iniziate dalle persone più anziane e ora si stanno allargando alle altre fasce d’età.

Il regista Lorenzo Fattor, che ha curato con perizia anche la fotografia e il montaggio del video, ha deciso di trattare e di concentrarsi in questo frangente sulle caratteristiche peculiari delle batane salvorine, ovvero le caratteristiche della sua costruzione, l’apertura in vetro, gli aneddoti di pesca e la leggerezza…. che serviva per introdurre e spiegare anche le grue, ovvero semplici ormeggi fatti con pali di acacia che sono stati realizzati per issarle e sono tipiche del posto, tutelate a livello immateriale dal 2022.

Abbiamo anche segnalato le problematiche che hanno portato al disuso di questa batana: la difficoltà a mantenerla e a restaurarla, ma soprattutto le proibizioni di pesca che dal 1996 hanno portato a bandirla come pesca sportiva. Ciò ha comportato l’abbandono progressivo e ora con il video e le testimonianze c’è l’intenzione di ripristinare questa modalità di pesca che si svolgeva a remi e con il lume e la fiocina, tassativamente grazie alla collaborazione di due persone, una in lastra e una vogando in piedi.

Hanno contribuito alla realizzazione del video anche il Museo del mare “Sergej Mašera”, Antonio Zacchigna, Mario Milin Ungar, Evelin Jakac ed Eric Valentić.

A conclusione del video-documentario sono seguite diverse domande, scaturite dalla curiosità dall’attento pubblico e dal confronto con simili imbarcazioni presenti nell’Alto Adriatico. L’Associazione ha, infine, rimarcato la sua iniziativa attuale di trasmettere ai più giovani e a chiunque è interessato l’amore e il rispetto per il territorio istriano e la nostra cultura istroveneta.

La serata è stata dedicata alla memoria di Giuseppe Ocovich – Pino, che è venuto a mancare a febbraio di quest’anno, all’età di 85 anni.

Si ringrazia per l’invito e la calorosa accoglienza Walter Cnapich, consigliere ANVGD Torino nonché responsabile ed organizzatore della segreteria del concorso della Mailing List Histria, i consiglieri ANVGD Torino Nello Belci e Dario Prodan, nonché gli enti Circolo culturale Istriani, Fiumani, Dalmati Torino, Fondazione Circolo dei Lettori, Regione Piemonte e A.N.V.G.D. Comitato provinciale di Torino per aver supportato e collaborato all’evento.

Marina Paoletić 

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.