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L’Agenzia dei Balcani sarà pronta entro l’anno (Il Piccolo 22 mag)

GORIZIA Prenderà forma entro l’anno l’Agenzia per i Balcani e l’Europa orientale, il progetto che Roberto Antonione ha presentato al ministro degli Esteri, Franco Frattini. Inizialmente si tratterà di una cabina di regia che avrà il compito di coordinare il lavoro di Informest e Finest e di creare un collegamento diretto con l’Ince, l’Iniziativa centroeuropea (che coinvolge 18 paesi dell’area e che lo stesso Antonione ha il compito di rilanciare). Le due agenzie nata all’indomani della caduta del Muro di Berlino con il preciso obiettivo di sostenere le imprese italiane sui mercati dell’ex Jugoslavia e dell’ex blocco sovietico sono destinate a lavorare in stretto contatto fra loro. «In una prima fase comunque – spiega Silvia Acerbi, presidente di Informest – verrà salvaguardata la loro autonomia operativa. Finest continuerà ad occuparsi dell’aspetto finanziario (attraverso l’ingresso nel capitale delle imprese che internazionalizzano, ndr) mentre Informest continuerà a seguire la parte relativa alla programmazione comunitaria e all’acquisizione delle risorse messe a disposizione dall’Unione europea».

In un momento successivo, però, non è escluso che anche sotto il profilo organizzativo ci possano essere delle novità. Per capire con esattezza quali saranno i tempi con i quali prenderà corpo la nuova struttura bisognerà prima attendere che il premier Berlusconi nomini il Ministro dello Sviluppo economico, referente di Finest. Non appena sarà sciolta la riserva (il dicastero è guidato ad interim da Berlusconi) il dossier sull’agenzia dovrebbe essere uno dei primi ad essere esaminati. «Si tratta di un progetto molto ambizioso – prosegue Acerbi – che permetterà alla nostra regione di giocare un ruolo ancora più incisivo sullo scenario economico e politico dell’area balcanica e di quella est-europea». L’obiettivo strategico dell’Agenzia per i Balcani sarà quello di farsi trovare pronta per la partita cruciale della Programmazione comunitaria 2014-2020. Una partita che vedrà cambiare radicalmente le “regole del gioco”: i fondi dell’Unione europea non saranno più focalizzati semplicemente verso le aree transfrontaliere, come è avvenuto finora. Bensì, saranno orientati verso le cosiddette “aree vaste”, ovvero verso macroregioni. In proposito, per quanto rigurda il fianco di sud-est dell’Unione europea già si parla di area danubiana. «La concorrenza, sotto il profilo della progettazione e della conseguente acquisizione di risorse economiche, aumenterà notevolmente – spiega Acerbi -. E sarà decisivo per l’intero nostro sistema-Paese disporre di uno strumento capace di proiettarsi su questi nuovi scenari». Favorevole all’Agenzia dei Balcani è anche Michele Degrassi, presidente di Finest. «Si tratta di un progetto che giudico positivamente – dice – e che, per come è stato presentato finora, non va a snaturare competenze ed esperienze maturate nel corso degli anni». (n.c.)

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