Nei primi anni Cinquanta fu pubblicato il Primo censimento dei profughi fiumani in Italia a cura della Lega nazionale fiumana dell’ANVGD di Bologna, presieduta da Carlo Descovich. Detto Primo censimento (d’ora in poi sarà citato così) trovasi nel fascicolo “Fiume e la provincia del Carnaro nel passato e nel presente”, edito nel 1954. In quell’elenco spontaneo, di circa 3.800 nominativi di capifamiglia (citato in bibliografia), si scovano quasi 400 esuli ospitati nei Centri raccolta profughi (Crp), o residenti nelle case popolari, oppure in civili abitazioni della Toscana che qui si è voluto riportare, assieme a coloro che sono deceduti dopo l’esodo. Molti furono gli episodi di razzismo e di cattiva accoglienza da parte di un’Italia matrigna. In certe regioni, dopo un primo atteggiamento di contrarietà o di semplice diffidenza, ci fu l’integrazione nel lavoro, nella scuola, nelle cerimonie religiose e nell’assegnazione delle case popolari. È proprio il caso della Toscana che si vuole enfatizzare in queste pagine, perché i profughi divennero cittadini, come ha raccontato pure Giovanni Spinelli, riguardo al Campo profughi di Brescia (Spinelli G 2024).
È doveroso avvertire che il suddetto Primo censimento non è un atto ufficiale, contenente i nominativi di tutti i profughi di Fiume, città ceduta alla Jugoslavia con il trattato di pace del 10 febbraio 1947. Sono citati, infatti, solo coloro che parteciparono al raduno del giorno 11 ottobre 1953 ad Ancona, assieme a varie autorità, come il monsignor Ugo Camozzo, ultimo presule di Fiume italiana e, al tempo, arcivescovo di Pisa, che si portò dietro nell’esodo una ventina di seminaristi e preti fiumani. Certi dati su altri fiumani sparsi in Italia sono stati evidentemente riferiti dai convegnisti stessi all’organizzazione. Il testo, inoltre, contiene vari refusi tipografici ed alcune mancanze.
Da ciò emerge che le nuove residenze dei fiumani in esilio si riferiscono a varie parti d’Italia, oltre che all’estero, come in Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Svezia, Svizzera e USA.
Tra i vari Crp citati in detto Primo censimento troviamo, ad esempio, il Silos di Trieste, il Centro smistamento di Udine, i Crp di Venezia, Vicenza, Gaeta (LT), Salerno, Cremona, Termini Imerese (PA), Bari, Roio Pineta (AQ), Latina, Barletta (BT), Napoli, Torino, Tortona (AL), Chiari (BS), Novara, Frosinone e Roma. Sono menzionati pure i villaggi giuliani di Fertilia (SS) e quello dell’esule di Campagnuzza, a Gorizia. Si pensi che alcuni profughi dimoravano in quello che viene definito “Ospedale baraccato di Aversa” (CE). A Trieste, come ha rilevato Francesco Fait, funzionarono oltre 50 luoghi di accoglienza (Fait F 2025), tra caserme, magazzini, collegi, baracche, vecchi alberghi requisiti, o case bombardate riattate alla svelta.
Le località della Toscana citate nel presente articolo sono: Arezzo, Laterina (AR), Montevarchi (AR), Firenze, Fiesole (FI), Orbetello (GR), Ribolla (GR), Massa Marittima (GR), Livorno, Lucca, Querceta (LU), Albiano di Barga (LU), Forte dei Marmi (LU), Massa, Maria di Massa (MS), Marina di Carrara (MS), Aulla (MS), Arena Pisana (PI), Calambrone (PI), Cascina (PI), Coltano (PI), Fornacette (PI), Ripafratta (PI), Pontedera (PI), San Giuliano Terme (PI), Tirrenia (PI), Bagni di Montecatini (PT), Siena e Colle Val d’Elsa (SI).
Fino alle ricerche del 2021 circa si sapeva che in Toscana funzionarono almeno 18 Crp distribuiti tra le varie provincie della regione ad Arezzo, Laterina (AR), Firenze (Cappelle Medicee, via della Pergola, via della Scala e via Guelfa), Livorno, Lucca, Forte dei Marmi (LU), Carrara (MS), Marina di Massa (MS), Arena Pisana (PI), Calambrone (PI), Coltano (PI), Migliarino Pisano (PI), San Giuliano Terme (PI), Tirrenia (PI), Siena (Varutti E 2021 : 120).
Con la attuale ricerca si aggiungono alla lista di cui sopra altri siti d’accoglienza in Toscana sia dopo la seconda guerra mondiale, che durante la Grande guerra. Proprio dal 1916 a Montevarchi (AR), in certi collegi e presso alcune famiglie, furono accolti i profughi goriziani e trentini, come hanno riferito Tamara Badini e Sergio Pacori. Dopo la rotta di Caporetto, nel 1917, le famiglie degli Anderloni e Anelli-Monti furono profughe a Bagni di Montecatini, divenuto poi Montecatini Terme (PT), e pure a Lucca nel 1918 (Varutti E 1994 : 26).
Come documentato dall’archivio parrocchiale, sin dal 1999, si seppe che “nel Comune di Laterina già all’indomani della prima guerra mondiale era stato ospitato un gruppo di profughi” (Biagianti I 2000 : 39). Nel 1941 fu Campo di concentramento fascista e dal 1945 al 1963 Crp per rifugiati d’Istria, Fiume, Dalmazia e da altre località, vedendo transitare al proprio interno, nelle 20 baracche di mattone, oltre 10 mila individui (Pesca G. Et Alii 2021) (Varutti E 2021 : 25).
Un quinto Crp attivo a Firenze è segnato in “Borgo Pinti, 5” nel Primo censimento in questione. Secondo certi studiosi tale Crp pare poco, o per niente citato in letteratura. Si veda la tabella n. 1 per un aggiornamento complessivo su dette realtà di ammassamento e sistemazione nel contesto postbellico della Toscana.
Tabella n. 1 – Centri raccolta profughi e siti d’accoglienza in Toscana, 1916, 1945
Numero | Località | Note |
1 | Arezzo Crp | attivo dal 1945 al 1948 |
2 | Laterina (AR) | dal 1945 al 1963. Ex-Campo di prigionia fascista, 1941. Profughi trentini e goriziani nel 1917 |
3 | Montevarchi (AR) | Profughi goriziani e trentini nel 1916-1919 in collegi |
4 | Firenze | Ex-Manifatt. Tabacchi, Via Guelfa 25, ex-conv. S. Orsola |
5 | Firenze | Cappelle Medicee, se erano pieni altri Crp |
6 | Firenze | Via della Scala, ex Caserma del Genio |
7 | Firenze | Via della Pergola |
8 | Firenze | Borgo Pinti, 5 |
9 | Livorno | Piombino. Come a Firenze, profughi friulani nel 1917 |
11 | Lucca | Ex Real Collegio, c/o chiesa di San Frediano. Ebbe pure sfollati garfagnini e versiliesi, fino al 1956. Profughi friulani pure nel 1918 |
12 | Forte dei Marmi (LU) | |
13 | Marina di Carrara (MS) | Citato pure come Crp di Carrara? |
14 | Marina di Massa (MS) | Ex colonia Vercelli, divenuta Campo di prigionia. Dal 1947, fucilate degli anarchici, sommossa femminile. «Siamo arrivati a Marina di Massa e ci han messo in un angolino con tre materassi distesi per terra». Franco S. |
15 | Arena Pisana (PI) | |
16 | Calambrone (PI) | Ex Colonia marina |
17 | Coltano (PI) | Ex Campo di prigionia fascista, come Laterina |
18 | Migliarino Pisano (PI) | Rischio inondazione alle tende, evacuazione a Tirrenia |
19 | S. Giuliano Terme (PI) | |
20 | Tirrenia (PI) | |
21 | Bagni Montecatini (PT) | Profughi friulani nel 1917 |
22 | Siena |
Il totale delle persone dimorate ad Arezzo e provincia (escluso Laterina, anche se alcuni di essi transitarono in quel Crp) secondo il Primo censimento ammonta a 8 individui, compresi i 5 capofamiglia.
1. Fioretti Pietro colonnello, Arezzo; moglie Agrinc Giovanna; figlia: Bianca Maria. 2. Starich Giacomo, Montevarchi (AR); moglie Persich Cristina. I coniugi Starich furono prima al Crp di Laterina, come dal fascicolo n. 591 dell’Elenco, in uscita il 26 gennaio 1953 per Montevarchi appunto. 3. Garla Angela in De Carli, morta a Montevarchi (AR), prima era al Crp di Laterina, come dal fascicolo n. 715 dell’Elenco, potendo uscire il 29 ottobre 1952 con una parente per Manfredonia (FG), ma la morte la colse prima. 4. Klausberger Maria in Stella, morta a Montevarchi (AR); anche lei prima era al Crp di Laterina, come dal fascicolo n. 1023, potendo uscire per Montevarchi, dove morì. 5. Rack Rodolfo, morto a Montevarchi.
Dai dati sopraccitati si può rilevare che il 50 per cento dei residenti ad Arezzo e provincia transitò prima al Crp di Laterina, come primo punto di accoglienza toscano. Si sottolinea, quindi, l’importanza di detto Crp nel sistema di arrangiamento degli sfollati d’Istria, Fiume e Dalmazia.
Fiumani residenti nel Centro raccolta profughi di Laterina (AR)
Il totale delle persone transitate nel Crp di Laterina secondo le due menzionate fonti scritte (l’Elenco e il Primo censimento) ammonta a 53 individui, compresi i 22 capofamiglia. A seguire la lista con i loro nomi.
1. Argentini Giovanna in Trevisan. 2. Argentini Riccardo; moglie Giovanna Bersich; figli: Carmen e Riccardo. Il nominativo di Riccardo Argentini compare pure nell’Elenco alfabetico profughi giuliani del Comune di Laterina (d’ora in poi citato come: “Elenco”) al fascicolo n. 14 e risulta uscito dal Crp il 27 maggio 1953 per Gradisca d’Isonzo (GO). Non compare, invece Giovanna Argentini in Trevisan, segno che gli archivi cartacei non contengono tutti dati storici, come ha detto Claudio Ausilio, esule di Fiume a Montevarchi (AR), che ha raccolto i materiali digitali presso il Comune di Laterina, condividendoli con lo scrivente.
3. Benussi Mario; moglie Emma Bottel; figlio: Aligi. 4. Budin Nevia. 5. Capudi Enea; figli: Innocente, Lisetta, Maria, Antonietta, Loriana e Mario. Nell’Elenco Mario Benussi risulta nel Crp al fascicolo n. 1.239 ed uscito per gli USA il 10 marzo 1960; invece la moglie e il figlio non sono citati. Il bambino Aligi Benussi compare nel registro scolastico del maestro Nicola Demarin, nella classe 4^ del Crp di Laterina, nell’anno scolastico 1949-1950. Nevia Budin è menzionata nel fascicolo n. 116 dell’Elenco e risulta uscita per Roma il 4 aprile 1955. Enea Capudi è segnato nel fascicolo n. 99, trasferitosi a Roma il giorno 8 febbraio 1954; non sono citati i suoi sei figli.
6. Gaspardis Nella. 7. Koch Carlo; moglie Brumnjak Darinca; figlie: Elisabetta e Nirvana. 8. Labinaz Bruno; moglie Piscanich Santina. Nell’Elenco è citata Nella Gaspardis al fascicolo n. 738 e si trasferì a Napoli il 12 novembre 1956. Carlo Koch con le figlie Elisabetta e Nirvana sono segnati nel fascicolo n. 363 in uscita per Livorno il 5 luglio 1955. La moglie e madre Darinka Brunnjak è nel fascicolo n. 362, stessa data e luogo di uscita del resto della famiglia. Il nome di Koch Nirvana risulta tra i bambini cresimati dal vescovo Emanuele Mignone il 13 maggio 1950, come si vede nella rubrica Laterina CRP Cresimati dal 1950 al 1962, dell’Archivio della Parrocchia dei Santi Ippolito e Cassiano, Laterina (APLa). Sempre lei, Koch Nirvana, compare nel registro della classe 3^ elementare del maestro Nicola Demarin nella scuola baracca del Crp, nell’anno scolastico 1949-1950. Bruno Labinaz è segnalato a fascicolo n. 356, trasferitosi a Firenze il 16 aprile 1957. Sua moglie non è menzionata.
9. Marchesini Giovanni; moglie Antonia Fabian; figlia: Anita. 10. Martini Mario; moglie Maria Puz; figlia: Loretta. 11. Marussi Dante; moglie Santi [?]; figli: Mauro, Marino e Milvia. Osservando l’Elenco, Marchesini Giovanni è segnato con la figlia Anita e la moglie Antonia Fabian al fascicolo n. 340, in uscita per Roma il 17 febbraio 1955. Il fascicolo n. 335 contiene i nomi di Mario Martini e Lorella [non Loretta], usciti il 20 maggio 1955 per Livorno, come pure per Maria Puz, moglie e madre. Il fascicolo n. 344 riporta i nomi di Dante Marussi, con i tre figli e la moglie Carolina Santi, usciti il 22 luglio 1953 per Torino.
12. Milavez Marcella. 13. Paolo Nello. 14. Pauletich Maria vedova Gaspardis; figlia: Nella. Il fascicolo n. 342 dell’Elenco ha il nome di Marcella Milavez, che uscì dal Crp il 7 aprile 1955 per Roma. Poi Paoli [non: Paolo] Nello risulta nel fascicolo n. 817 in uscita il 7 aprile 1955 per Livorno, che fu intervistato nel 2022 dallo scrivente (Varutti E 2025 : 40-42). Nato a Pola, lavorò alla Raffineria di Olio Minerale Società Anonima (Romsa) di Fiume e fu esule nel 1948 “perché gli italiani erano malvisti dai titini”. Maria Pauletich vedova Gaspardis è segnata nel fascicolo n. 538 dell’Elenco in uscita il 4 dicembre 1956 per Napoli, assieme alla figlia Nella.
15. Puhar Eliodoro; moglie Saina Giuseppa. 16. Puhar Francesco; moglie Bichter Giulia; figli: Liliana, Franco e Oscar. 17. Rack Coronato. Nell’Elenco Eliodoro Puhar risulta al fascicolo n. 527 in uscita il 6 luglio 1955 per Livorno, come pure la moglie Giuseppina. Se ne vanno a Livorno anche Francesco Puhar con i tre figli il 17 agosto 1955; fascicolo n. 528. La moglie madre Giulia Bichter non è segnata. Il nome di Puhar Oscar si trova tra i cresimati in Crp del vescovo Emanuele Mignone, il 13 maggio 1952, come si vede nella rubrica Laterina CRP Cresimati dal 1950 al 1962 (APLa). Il padrino è Nello Paoli, già citato poco sopra. Lo scolaro Puhar Franco compare nel registro della classe 4^ elementare del maestro Nicola Demarin, nell’anno scolastico 1949-1950. Coronato Rack è nel fascicolo n. 815 in uscita per Roma il 26 aprile 1956 [forse uscì più tardi]. Dagli Atti di matrimonio in Crp risulta un Coronato Rach sposo di Celadon Eda; il loro sposalizio è del 28 maggio 1956, alle ore 21, tra i testimoni c’è il famoso calciatore Rodolfo Volk, nato a Fiume. Celebrante è don Ottavio Tinti, parroco di Laterina.
18. Superina Edmondo; moglie Maria Jedretich. 19. Vagnozzi Aurora. 20. Zec Pietro; moglie Angela Iscra. 21. Mouton Antonietta vedova Zafran. È nell’Elenco Edmondo Superina al fascicolo n. 562 in uscita per Bagnara Calabra (RC) il 1° ottobre 1953. Allo stesso fascicolo e giorno di uscita dal Crp è segnata sua moglie Iedetrich Amalia [non Jedretich Maria]. Al fascicolo n. 665 si trova il nome di Vagnozzi Aurora in uscita il 23 ottobre 1953 per Torino. Anche Zec Pietro assieme alla moglie Iscra Angela sono presenti nell’Elenco al fascicolo n. 1095, ma non si sa il nuovo luogo di residenza. Il nome di Antonietta Mouton vedova Zafran è segnato al fascicolo n. 336, in uscita il 13 aprile 1954 per Roma. 22. Brumjnat Giovanni, morto a Laterina.
A Laterina sono attestati profughi istriani sin dal 1945. Dagli Atti di matrimonio della parrocchia di Laterina si sa che nella chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano, il 29 novembre 1945, alle ore 7 e 10 minuti, monsignore Ottavio Tinti, parroco di Laterina, sposò Sgagliardi Tommaso, di anni 26, marittimo, nato a Felicia (Pola), figlio del fu Tommaso e di Chenul Maria, nata a Felicia. La sposa era Ritrovati Margherita, di anni 25, di Laterina, figlia di Luigi e di Meucci Annunziata. Testimoni due laterinesi: Giovanni Bianchi e Giuseppe Solenni. Felicia è la denominazione italiana per il centro abitato di Cepich, oggi Croazia, frazione del comune di Chersano (Kršan).
Fiumani residenti a Firenze e provincia
Il totale delle persone residenti a Firenze, in varie abitazioni, come nelle case popolari di via Forlanini, secondo il Primo censimento, ammonta a 113 individui, compresi i 47 capofamiglia. Qui sotto ci sono i loro nomi. Da notare che anche in via Niccolò da Tolentino fu costruito un Villaggio per i profughi nel 1956. Le vicende per il riscatto della casa di tale borgo sono state descritte in un’intervista nel web da Guglielmo Sklemba, esule di Fiume. Nel 2001-2003 c’è stato il raggiungimento dell’obiettivo, dopo faticose battaglie: gran parte dei profughi ebbero la casa. In quel periodo cessò l’attività dell’Associazione Regionale Toscana Profughi Italiani, sorta all’uopo, come è riportato anche nel volume “La patria perduta”, del 2021, nel relativo paragrafo.
1. Barbieri Ruggero; moglie Miletich Emilia. 2. Belligardi Paride; moglie Rubessa Rosa. 3. Bohm Ines vedova Sucich. 4. Boni Maria vedova Rossi; figlio: Giuseppe. 5. Braun Francesco (presso Comit); moglie Altberger Erminia; figlia: Erminia, detta Kitty. 6. Bressan Federico; moglie Superina Matilde; figli: Quirino, Rea, Renzo, Annunziata e Anita. 7. Bruni Nilda vedova Franchetti. 8. Buliani Alberto; moglie Calcich Anna; figlio: Tullio. 9. Callochira Maria vedova Pellegrini. 10. Cavaliere Tullio; moglie Glavina Anna; figli: Achille, Romilda e Giuliano. 11. Di Caro col. Salvatore; moglie Ortali Gabriella; nipote: Luciano. 12. Duchich Antonio; moglie Hersciak Anna; figli: Antonio e Nerea. 13. Fabietti Gisella. 14. Fischer Giuseppe Giulio; moglie Schweitzer Gisa. 15. de Franchi Antonio. 16. Host Alma vedova Tomasi; figli: Luigi, Renato e Maria. 17. Innocenti Ugo; moglie Serena Carmela; figlio: Silvano. 18. Lucci Beatrice. 19. Manzini dott. Domenico; moglie: Fonda Maria; figli: Domenico Bruno e Giovanni. 20. Marcovina Emilia vedova Bagozzi. 21. Mihich Vitale, Badia a Settimo (FI); moglie Blasich; figlio: Alfio. 22. Palumbo Angelo; moglie Mezzini Anna; figlie: Santa e Maria Pia. 23. Pillepich Dionisia vedova Marsanich. 24. Riboli Alfonso Junior; moglie Jellouscheg Neve. 25. Ricatti Mario; moglie Baitz Maria; figli: Silvana, Franco e Claudia. 26. Rudan Evelina vedova Giorgini; figlia: Dina. 27. Senigagliesi Lucio; moglie Rossi Tina. 28. Sorani Miro; moglie Segnan Irene. 29. Sricchia Marcello; moglie Zuanni Regina; figlie: Fiorella e Silvana. 30. Stagliano Francesco; moglie Srebernich Lucia; figli: Maria, Elisabetta e Antonio. 31. Stambul Antonio; moglie Baff Anna; figli: Sergio e Giuliano. 32. Sucich Iginia vedova Porcu; figlio Pier Paolo. 33. Stocovaz Marco; moglie Buston Matilde. 34. Tamburus Stellio; moglie Marsanich Dionisia; figlia: Veleda. 35. Toma Guido; moglie Mahne Lidia; figli: Flavio e Franca. 36. Zweck Anna vedova Annino. 37. Blandi dott.ssa Minella. 38. Bombig Elena Ada. 39: Fagarazzi Luigi; moglie Sponza Caterina; figli: Anita e Benito. 40. Gullini Michela, Fiesole (FI); figlia: Tania. 41. Pasquali Pietro Dante; moglie Mardesich Rosa; figli: Aldo e Sergio. 42. Zovich Danilo; moglie Casolaz Geni. 43. Beer Giuseppina, morta nel 1951 a Firenze. 44. Benvenuti Guerrina, deceduta a Firenze. 45. Miletich Vitale, morto a Firenze. 46. Ortali vedova Giuseppina, morta a Firenze. 47. Rossi Nestore, morto a Firenze.
Fiumani residenti nei Campi profughi di Firenze
Il totale delle persone residenti a Firenze, nel Crp di via della Scala (ex caserma del Genio), o in quello di via della Pergola, secondo il Primo censimento, ammonta a 8 individui, compresi i 6 capofamiglia. Qui si comunica, inoltre, un altro Crp di Firenze, sito in Borgo Pinti.
1. Kerma Paolo; moglie Franovich Albina, al Crp di Via della Scala. 2. Scola Aurora, al Crp di Via della Pergola [sic: Bergola]. 3. Venuso Luca, Borgo Pinti. Il Crp di Borgo Pinti, probabilmente in un edificio religioso, pare non sia noto in letteratura, perciò va aggiunto al numero complessivo dei Crp in Toscana, che era di 18 strutture. A Firenze operarono altri quattro siti di accoglienza: Cappelle Medicee, via della Pergola, via della Scala e via Guelfa. 4. Marceglia M. Eugenio, Crp di Via della Scala. 5. Muche Ugo, Crp di Via [sic: Sguelfa] Guelfa; moglie Ivich Emilia. 6. Verruso Luciano, Crp di Borgo Pinti al 5 numero civico.
Fiumani residenti a Grosseto e provincia
Il totale degli esuli residenti in provincia di Grosseto, in varie abitazioni, secondo la menzionata fonte scritta ammonta a 22 individui, compresi i 7 capofamiglia. Eccoli di seguito.
1 Facchini Edoardo, Orbetello (GR); moglie Malovaz Giuseppina; figli: Loris e Edda. La famiglia Facchini Malovatz è segnata nell’Elenco al fascicolo n. 185 in uscita per Orbetello il 28 marzo 1949. 2 Falzolger Lion, Ribolla (GR). 3 Farina Francesco, Massa Marittima (GR); moglie Ostrogovich Antonia; figlio: Franco. Pure la famiglia Farina Ostrogovich è segnata nell’Elenco al fascicolo n. 171 in uscita per Orbetello il 7 settembre 1949. 4. Picchianti Bruna vedova Falzolger, Ribolla (GR); figli: Fernando, Gilda, Gastone, Adriano, Arturo, Elio, Franco e Enzo. 5. Piccoli Anita in Vasetti, Grosseto; figli: Giorgio e Elda [si omette, anche se è citata, la “moglie Matilde”?]. 6. Falzolger Tullio, Ribolla (GR), deceduto. 7. Keczer Maria vedova Schubaly, morta a Grosseto.
Fiumani residenti a Livorno
Il totale delle persone residenti a Livorno, in varie abitazioni, secondo il Primo censimento ammonta a 29 individui, compresi i 11 capofamiglia. Ecco i loro nomi.
1. Asperger dottor Stefano Senior; moglie Delfin Adriana. 2. Blasizza Libero; moglie Piga Faustina; figlio: Claudio. 3. Krieger dott.ssa Anita. 4. Krieger Wanda. 5. Lagatto Federico; moglie Satti Alma; figlia: Gigliola. 6. Micheli Andrea; moglie Studenaz Giuseppina. 7. Stulfa cap. Arturo; moglie Derenzini Nerea. 8. Casni Rodolfo; moglie Gorisek Elena; figli: Vittorio, Giovanna, Elena e Loredana. 9. Kummer Aladar; moglie de Meichsner Edmea; figli: Carlo e Aladar. 10. Paolini Stefano; moglie Travaglia Maria; figli: Ines e Ferruccio. 11. Angiolicchio dott. Giuseppe, deceduto.
Fiumani al Centro raccolta profughi di Lucca
Il totale delle persone transitate nel Crp di Lucca, sito in piazza del Collegio al civico numero 15, secondo la menzionata fonte scritta (Primo censimento) ammonta a 21 individui, compresi i 7 capofamiglia. Questi sono i loro nomi.
1 Ansel Lodovico; moglie Tvrdy Etel; figlio: Aris. 2 Blecich Eraldo; moglie Gherdevich Maria; figlie: Norma, Adlina e Nidia. 3 Brentini Vittorio; moglie Sirk Andreina; figlio: Nereo. 4. Malobitzky Ada vedova Hervatin; figlio: Virgilio. 5. Prosina Giovanni; moglie Taljom Roma; figli: Giovanni, Isabella e Diana. 6. Taljom Rosa. 7. Beziak Giovanni, detto “Nini”, deceduto; moglie Ghersich Maria.
Fiumani di Lucca e provincia
Il totale delle persone residenti a Lucca e nella provincia, esclusi quelli del locale Crp, secondo il menzionato Primo censimento ammonta a 12 individui, compresi i 9 capofamiglia.
1. Maganja vedova Francesca, Querceta (LU). 2. Raicich Marino, Lucca; moglie Maria; figlio: Marino. 3. Rudan Mario; moglie Fenyo Margherita; figlia: Ariella. 4. Slavich don Giovanni, parrocchia di Querceto, Lucca. 5. Sovrano Desiderio, Albiano di [sic: Borga] Barga (LU). 6 Bacich Giovanna vedova Blecich, deceduta a Lucca. 7. Raicich Sennen, morto a Lucca. 8. Lorenzini Natale, morto a Lucca. 9. Petricich Maria, deceduta a Lucca.
Fiumani al Crp a Marina di Carrara e Marina di Massa
Il totale degli individui residenti nel Crp di Marina di Carrara (MS), secondo il Primo censimento, ammonta a 9 individui, compresi i 3 capofamiglia. Ecco i loro nomi.
1 Lenski Erberto; moglie Iscra Nelly; figlia: Laura, a Marina di Carrara 2. Susmel Caterina vedova Nutini; figli: Silvano e Renata, a Marina di Carrara. 3 Locatelli Stanislao; figli: Tullio e Annamaria, a Marina di Massa.
Fiumani a Massa e provincia di Massa-Carrara
Il totale delle persone residenti a Massa e provincia di Massa-Carrara, in varie abitazioni, secondo il citato Primo censimento, ammonta a 17 individui, compresi i 13 capofamiglia. Questi sono i nominativi.
1. Dolenz Francesca vedova Felice, Massa. 2. Felice Ines, Massa. 3. Felice Irene, Massa. 4. de Raabenhaldt Arturo, Aulla (MS); moglie Fabietti Alda. 5. Tonsi rag. Giovanni, Aulla (MS); moglie Di Corrado Elvira. 6. Bassi Ruggero, Marina di Massa (MS); moglie Ostrogovich Maria; figlia: Rosina. 7. Blasevich Francesca, deceduta a Marina di Massa. 8. Blasevich Ada, deceduta a Marina di Massa. 9. Blasich Maria, morta nel 1952 a Marina di Massa. 10. Grubessich Anna vedova Persich, morta a Marina di Massa. 11. Perich Anna, morta a Marina di Massa. 12 Stanghr Edvige, morta a Marina di Carrara. 13. Valentich Antonio, morto a Marina di Carrara.
Fiumani al Centro raccolta profughi di Calambrone (PI)
Il totale delle persone transitate nel Crp di Calambrone (PI), a Colonia Firenze, o Villa Firenze, secondo il Primo censimento, ammonta a 63 individui, compresi i 27 capofamiglia. A seguire la lista con i loro nomi.
1. Bradicich Ugo; moglie Scalamera dott.ssa Amalia (Ljuba); figli: Giulio Cesare, Guido Giovanni. 2. Dianich Natale; moglie Ljubicich Maria; figli: Antonio e Severino. Dalle enciclopedie si sa che Severino Dianich (Fiume, 2 ottobre 1934) è divenuto un presbitero, teologo e saggista italiano all’Arcidiocesi di Pisa. 3. Dorcich Giovanni; moglie Piras Angelina; figli: Paolo, Luciano e Evillo. 4. Duplich Antonio; moglie Stenkel Giuseppina. 5. Franovich Bruno; moglie Poropat Giovanna; figlio: Ezio. 6. Ghersich Maria vedova Urovich. 7. Gregorich Giulia in Jelovich. 8 Host Maria vedova Usnik. 9. Jelovich Rodolfo. 10. Jurinovich Antonio; moglie Terdich Palma; figli: Iovanna, Antonio e Maria. 11. Kolman Armando; moglie Muzzi Emma; figli: Clelia e Alessandro. Dai giornali locali si sa che Clelia Kolman, alla data del 10 febbraio 2024, è presidente dell’ANVGD di Pisa. 12. Kolman Costantino: moglie Wiegele Maria. 13. Mattel Bruno; moglie Liubicich Maria. 14. Meula Edoardo; moglie Baruch Antonia; figli: Edoardo e Bruno. 15. Muzzi Giorgio; moglie Zicovi Caterina. 16. Muzzi Santina; figli: Antonio e Attilio. 17. Paulinich Amata vedova Zilli. 18. Pillepich Fabiano; moglie Besiak Carmen. 19. Podboi Maria vedova Poleiner. 20. Poggi-Podboi Anna. 21. Povat Antonia. 22. Quarantotto Giuseppa vedova Lazich; figli: Argeo e Anna. 23. Quarantotto Giuseppe; moglie Majer Albina. 24. Urovich Guglielmo. 25. Usmiani Alfredo; moglie Cvecich Nerina; figli: Edda, Alfredo e Claudio. 26. Diodato Gesmundo, deceduto. 27. Muzzi Antonio, deceduto.
Fiumani residenti a Pisa e provincia
Il totale delle persone residenti in provincia di Pisa, in varie abitazioni, secondo la menzionata fonte scritta ammonta a 20 individui, compresi i 13 capofamiglia. Ecco la lista dal Primo censimento, esclusi quelli del Crp di Calambrone.
1. Cvecich Alberto, San Giuliano Terme (PI). 2. Maracich Giovanni, Ripafratta (PI); moglie Fiorentin Maria; figli: Mario, Maria e Celina. 3. Negovetich Maria, Pisa. 4. Parisotto don Fulvio, Pisa, in Arcivescovado. 5. Perich don Oscar, Cascina (PI). 6. Poggi monsignor Giovanni, Fornacette (PI). 7. Regalati monsignore Giovanni, Pisa, in Arcivescovado. 8. Rossini monsignore Adolfo, Pisa, in Arcivescovado. 9. Superina Silvestro, Pontedera (PI); moglie Stulfa Giovanna; figlia: Vitaliana. 10. Gelussi don Gabriele, Pisa. 11. Perich Giovanni, Pontedera (PI); moglie Bartoli Nella. Nell’Elenco si trova il nome di Perich Giovanni al fascicolo n. 534 in uscita per Pontedera il 15 maggio 1951, perciò è passato al Crp di Laterina, come pure la moglie Bartoli Nella. 12. Vio don Romeo, Collegio Santa Caterina, Pisa. 13. Stocovaz Eugenia, morta a Pisa.
Fiumani residenti a Siena e provincia
Il totale delle persone residenti a Siena e provincia, in varie abitazioni, secondo la menzionata fonte scritta ammonta a 14 individui, compresi i 7 capofamiglia. Ecco la lista dal Primo censimento.
1. Bressan rag. Lodovico; moglie Turina Anna; figlia: Iolanda in Naimi. 2. Gullini Emma. 3. Raiter Amalia vedova Gullini. 4. Raiter Francesco; moglie Maria. 5. Rovatti Giuseppe; moglie Del Piccolo [?]; figlio: Roberto. 6. Rusich Dora. 7. Plazzotta Onorato, Colle Val d’Elsa (SI); moglie Ciammarute Olga; figlio: Eugenio.
I pretich di monsignore Ugo Camozzo, esuli a Pisa
Per concludere, ecco i 24 sacerdoti e seminaristi fiumani, chiamati per scherzo “pretich”, in forma slava. Sono tutti esuli a Pisa con il vescovo Camozzo: Giovanni Cenghia, Clemente Crisman, Egidio Crisman, Alberto Cvecich, Severino Dianich, Vittorio Ferian, Gabriele Gelussi, Floriano Grubesich, Mario Maracich, Fulvio Parisotto, Giuseppe Percich, Oscar Perich, Rino Peressini, Ariele Pillepich, Francesco Pockaj, Antonio Radovani, Giovanni Regalati, Aldo Rossini, Arsenio Russi, Janni Sabucco, Giovanni Slavich, Giacomo Desiderio Sovrano, Giuseppe Stagni e Romeo Vio (Perich 2005 : 14).
Secondo il Primo censimento sono citati Severino Dianich, Fulvio Parisotto, Gelussi Gabriele, Oscar Perich e Slavich Giovanni, già nella lista sopra riportata. Si aggiunga mons. Giovanni Poggi, pure lui esule di Fiume, non presente nel volume del 2005. Don Aldo Rossini è segnato, invece, come “mons. Adolfo Rossini”, se non è un’omonimia.
Quando fu profuga a Firenze perfino l’economia friulana
Dopo la rotta di Caporetto, le armate austro-tedesche invasero la Valle dell’Isonzo e dalle Alpi Giulie e Carniche dilagarono in Friuli e in parte del Veneto. La Banca Cooperativa Popolare di Tarcento (UD) operò fino alla sera del 24 ottobre 1917 “per dare modo ai depositanti di ritirare le somme ad essi occorrenti”. In seguito in Consiglio d’amministrazione prese provvedimenti tali che “tutto il patrimonio della Banca e dei Terzi nonché tutto il materiale contabile della Banca e dell’Esattoria” fosse portato in salvo. A Firenze si riunì l’assemblea dei soci, con 21 presenti, preso la sede provvisoria di piazza Vittorio Emanuele numero 2, come si legge nel «Giornale di Udine» del 24 marzo 1918.
Pure la Camera di commercio e industria di Udine, con apposita autorizzazione ministeriale, sin dal 10 novembre 1917 operò in esilio. Nel mese di dicembre, sempre in regime commissariale, agì presso la consorella fiorentina, in piazza de’ Giudici. A Firenze operarono, inoltre, varie associazioni in rappresentanza degli interessi economici della provincia di Udine, come l’Associazione fra proprietari delle provincie invase, o l’Associazione fra industriali e commercianti delle provincie invase, o l’Unione dei lavoratori profughi (Pilosio, Comuzzi, Toso 1959 : 26, 28).
Casse di risparmio, Monti di credito, Banche cooperative, Conservatoria delle ipoteche, liberi professionisti ed altro della provincia di Udine furono trasferiti a Firenze. Addirittura tra i profughi friulani e veneti in Toscana nacque un movimento di amanti della polenta. Sui giornali del tempo, anch’essi esuli, si legge infatti che “a nome di qualche migliaio di profughi” fu richiesto “in luogo della tessera di 280 gr. di pane” l’equivalente di farina di granoturco” (Legrenzi R 1918 : 2).
Persino il canto corale in madrelingua più importante del Friuli (“Stelutis alpinis”) fu composto in esilio a Firenze, nel 1917, dal maestro Arturo Zardini, esule di Pontebba (UD), presso la locanda “Al Porcellino”. Fu eseguito con struggente nostalgia da uno spontaneo coro di profughi compaesani del maestro, accompagnati al pianoforte dalla signora Pia Borletti in Nassimbeni. Nel 2008 fu posta una lapide in ricordo di quell’evento di esilio musicale (Rui G, Faleschini M 2003).
Conclusioni
A dimostrazione della distribuita accoglienza dei profughi giuliano dalmati in Toscana si riportano ora i dati, pur incompleti, dall’Elenco alfabetico profughi giuliani, custodito nell’Archivio del Comune di Laterina. I dati non sono completi perché tale registro manoscritto con le indicazioni di 4.693 individui, come dimostrato in più occasioni, non contiene tutti i passaggi di persone da detto Crp, che furono oltre 10 mila (Pesca G. Et Alii 2021) (Varutti E 2021 : 25). Le registrazioni iniziano nel 1949, ma si sa che il Crp aprì la sua attività nel 1948. Altre fonti, inoltre, riportano che già dal 1946 furono raccolti almeno 1.700 profughi d’Istria, Fiume e Dalmazia, quando la struttura era sotto il controllo alleato, mentre dai registri matrimoniali della parrocchia si sa che a Laterina c’erano esuli istriani sin dall’autunno 1945.
Fu il tenente Gianfranco Chiti, riguardo al Campo di Laterina, a scrivere che dal “19 agosto 1946 la struttura degli alloggiamenti si trasforma: alle capanne in muratura si aggiungono i baracconi per ospitare 1.700 profughi della Venezia Giulia e la vita interna ha disciplina separata”. Il tenente intende: separata dai 1.637 prigionieri “appartenenti alle forze speciali della RSI e altri definiti dagli americani recalcitrants” (Bassetti 2010 : 174-175).
Le annotazioni, talvolta imprecise, dall’Elenco alfabetico profughi giuliani si fermano al 1961, mentre il Crp chiuse i battenti nel 1963, con altre centinaia di ingressi al suo interno, inclusi certi arrivi dalle ex colonie. Interessante è notare, in questa sede, che certi profughi residenti in varie provincie della Toscana transitarono per il Crp di Laterina, come segnalato nei paragrafi precedenti. Si veda, dunque, la tabella n. 2 per comprendere quanto sia stato diffuso il trattamento dei profughi in Toscana. Si analizzi la tabella con le dovute cautele, dato che l’Elenco suddetto mostra meno di metà (4.693 unità) delle persone passate per il Crp di Laterina (oltre 10 mila), come documentato dalla letteratura più recente.
Tabella n. 2 – Profughi giuliano dalmati usciti dal Crp di Laterina per la Toscana
Provincia di destinazione | Numero profughi | percentuale |
Firenze | 228 | 45% |
Livorno | 92 | 18% |
Grosseto | 72 | 14% |
Arezzo | 53 | 10% |
Massa-Carrara | 34 | 7% |
Lucca | 16 | 3% |
Pisa | 14 | 2,7% |
Pistoia | 2 | 0,3% |
Totale | 511 |
Provincia | Profughi | Percentuale |
Arezzo | 588 | 9% |
Firenze | 1.962 | 32% |
Grosseto | 252 | 4% |
Livorno | 648 | 10% |
Lucca | 991 | 16% |
Massa | 996 | 16% |
Pisa | 639 | 10% |
Pistoia | 156 | 2% |
Siena | 112 | 1% |
Totale | 6.074 |
Fu padre Flaminio Rocchi, ad intitolare non a caso la sua opera fondamentale “L’esodo dei 350 mila giuliani fiumani e dalmati”, nel 1990, fornendo finalmente una cifra degli esuli più vicina alla realtà. Nel 2013 Roberta Fidanzia e Angelo Gabella hanno dimostrato la difficoltà di accogliere ad occhi chiusi i dati antichi e primordiali di Colella, aumentando la cifra degli esuli a 280 mila individui almeno.
L’aggiornamento più obiettivo è di oltre 300 mila profughi d’Istria, Fiume e Dalmazia, come affermato dagli studiosi che hanno composto, nel 2022, le linee guida per la didattica della frontiera adriatica del Ministero dell’Istruzione, disponibili in rete. In Toscana, comunque, non ci furono solo 6.074 profughi, come dal primitivo conteggio di Colella, ma più del doppio.
Tra le conclusioni più rilevanti della presente ricerca c’è la notizia della presenza di esuli istriani sin dall’autunno 1945, dai già citati registri matrimoniali della parrocchia di Laterina. Poi è da aggiornare il numero dei siti di accoglienza dei profughi in Toscana, che invece di 18 Crp, o baracche, o collegi, o altro, si dovrà tener conto di almeno 22 luoghi di sistemazione degli sfollati dalle terre redente, come dalla tabella n. 1.
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L’articolo completo con note, bibliografia e fonti può essere letto sul sito ANVGD Udine: https://anvgdud.it/laccoglienza-in-toscana-nei-dati-del-primo-censimento-profughi-di-fiume-1953/