23.05.2025 – Due ragazzini che giocano a palla davanti a quello che era il Villaggio Giuliano-dalmata, l’ex villaggio operaio che accolse alla periferia meridionale di Roma 3.500 esuli istriani, fiumani e dalmati: questa l’immagine del murale ideato dal pittore dalmata Franco Ziliotto ed inaugurato questa mattina in Viale Oscar Sinigaglia, nel cuore di quello che è diventato il Quartiere Giuliano-dalmata. In prima fila all’inaugurazione alcuni ragazzini di allora, oggi con qualche capello bianco in più, ma ancora testimoni della rinascita che rappresentano, essendo qui nati o giunti in tenera età, trascorrendo con spensieratezza ed entusiasmo i loro primi anni in questo spicchio di litorale adriatico trapiantato nel Lazio.
«Non abbiamo voluto ricordare le tragedie delle foibe, dell’esodo e dei centri raccolta profughi, bensì celebrare la voglia di rinascita e di andare avanti che ha sempre caratterizzato l’atmosfera di questo villaggio» ha spiegato la professoressa Donatella Schürzel, Presidente del Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e promotrice di questa iniziativa, che impreziosisce il museo diffuso che sta prendendo sempre più corpo al Quartiere Giuliano-dalmata «Il cielo dorato, tratto tipico delle opere di Ziliotto, contribuisce a definire la dimensione quasi onirica in cui i due ragazzini qui raffigurati giocano con una palla tricolore, ma rappresenta soprattutto un futuro visto come luminoso e solare».
Quest’opera d’arte, alla cui realizzazione hanno collaborato pure l’Associazione Sportiva Giuliana, la Società di Studi Fiumani e l’Associazione Gentes Villaggio Giuliano Dalmata, è stata realizzata su bozzetto di Franco Ziliotto, che già aveva fatto dono di un quadro alla Casa del Ricordo, dagli studenti del Liceo Artistico “Mercuri” di Marino coordinati dal Prof. Alessandro Ruggeri. «Questo non è in effetti il mio primo murale al Quartiere Giuliano-dalmata – ha raccontato in dialetto e con tanta emozione lo zaratino Franco Ziliotto – perché il fruttivendolo e tuttofare Severino Zoia mi chiese di farne uno di 4 metri per 2 sulla parete in fondo al suo negozio. Lo realizzai insieme ad un altro giovane esule da Zara, Tullio Zicoschi, che sarebbe poi diventato un celebre scenografo. Tra gli artisti esuli c’era anche l’istriano Amedeo Colella, ma non posso dimenticare il vecchietto muto che passava casa per casa a disegnare santini: non sapevamo il suo nome, nemmeno se fosse un esule, ma anche lui era un’artista che lasciò il segno nella nostra comunità».
«Vorrei ricordare a tal proposito anche Giovanni Giadresco, che dipingeva a mano le bandiere nel suo laboratorio artigianale, ma soprattutto ringraziare Donatella Schürzel per l’impegno profuso per ottenere questo splendido risultato, e gli studenti che lo hanno dipinto, senza dimenticare che è stato autofinanziato dalle nostre associazioni e da alcuni privati» ha aggiunto Simonetta Lauri dell’Ass. Sportiva Giuliana.
Giorgio Marsan dell’associazione Gentes ha evidenziato che già in precedenza gli esuli hanno sostenuto i costi di molte opere che oggi abbelliscono il quartiere, a partire dai mosaici della cappella dei Santi Patroni dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia fino ad arrivare alle Pietre del Ricordo nella pavimentazione di Piazza Giuliani e Dalmati: «Siamo alla periferia di Roma, ma non siamo un quartiere dormitorio, qui c’è un’anima che viene rappresentata dai vari tasselli del museo diffuso».
Pietrangelo Massaro ha letto un messaggio di saluto del Senatore Maurizio Gasparri, impegnato in campagna elettorale ma che ha ribadito la sua vicinanza alla comunità degli esuli adriatici e alla sua storia; l’On. Patrizia Prestipino, nata proprio al Quartiere Giuliano-dalmata, ha ricordato lo sforzo compiuto all’epoca insieme al Sindaco Walter Veltroni per inaugurare il monumento alle vittime delle foibe che si trova al capolinea Laurentina della Metropolitana, affrontando resistenze politiche, culturali ed ideologiche provenienti da sinistra; il Senatore Andrea De Priamo ha parlato dei Viaggi del Ricordo, che oggi sono promossi da una legge nazionale, ma che presero il via su iniziativa dell’amministrazione Alemanno in collaborazione con le associazioni degli esuli presenti a Roma, ed ha evidenziato l’importanza del murale come forma d’arte capace di trasmettere ai giovani un significato legato alla memoria. Il colonnello Emmanuele Aresu ha dimostrato con la sua presenza ancora una volta il legame tra la Città militare della Cecchignola e l’associazionismo che ha sede al Quartiere Giuliano-Dalmata, Niella Gaspardis ha portato il saluto della Società di Studi Fiumani ed il professor Ruggeri in rappresentanza del Liceo “Mercuri” ha dichiarato che «è stato un onore realizzare quest’opera: si è trattato di un lavoro impegnativo ed emozionante, ma abbiamo dimostrato che la street art non solo ravviva una parete grigia, ma anche rappresenta un’attività umana ed esperienziale per gli adolescenti che l’hanno realizzata». Gli studenti, che hanno dipinto il murale nell’ambito di un progetto scuola-lavoro ed hanno ricevuto il crest dell’ANVGD, hanno confermato quanto detto dal loro docente e si sono dimostrati orgogliosi dell’opera compiuta, ma anche umanamente coinvolti in ciò che quell’immagine rappresentava e nella storia che ci sta a monte. Nel folto pubblico che ha assistito allo scoprimento del murale c’erano anche il parroco Don Mario Mesolella, la professoressa Rita Tolomeo (Società Dalmata di Storia Patria), Sandro Giorgi (ASI), l’olimpionico ed esule fiumano Abdon Pamich e la preside dell’I.C. Montanelli Stefania Fiaschitello.
Conclusioni della cerimonia affidate a Titti Di Salvo, Presidente del IX Municipio Roma Capitale, intervenuta anche in rappresentanza del Sindaco Roberto Gualtieri: «Il Quartiere Giuliano-dalmata costituisce un fiore all’occhiello del Municipio, con la sua storia, il suo fervore culturale ed associativo e la sua anima sempre viva e distinta. Ringrazio Donatella Schürzel per aver promosso questo progetto, Franco Ziliotto per aver fatto dono alla collettività di una sua opera d’arte che valorizza il territorio, i ragazzi che l’hanno realizzata e che da oggi possono considerarsi cittadini onorari del nostro Municipio». È stata quindi consegnata a Ziliotto una targa con cui il Municipio IX gli ha espresso la propria gratitudine per il lavoro svolto.
Lorenzo Salimbeni