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La Voce del Popolo – 090707 – Crucianelli a Ragusa di Dalmazia

DUBROVNIK – Anche in un momento particolarmente difficile per l'allargamento dell'UE, l'Italia continua ad essere al fianco – e in prima fila – dei Paesi dei Balcani occidentali: lo ha ribadito il sottosegretario agli esteri Famiano Crucianelli, intervenendo al "Croazia summit 2007 – Il nuovo sud europeo" che si è svolto nella città adriatica di Dubrovnik (Ragusa). "È stato un incontro particolarmente interessante, in cui sono apparse molto chiare tutte le problematiche che la regione ha davanti a sé, tutte le sue contraddizioni e conflitti: non solo il tema dello status del Kosovo, ma anche quello del futuro europeo dei Balcani al di là della questione kosovara, con sullo sfondo il problema della Russia", ha commentato Crucianelli al termine dell'incontro. Durante la riunione "è stato riaffermata la volontà di portare i Paesi dell'area nell'UE, ed è importante – ha osservato il sottosegretario – che ciò sia stato condiviso anche dai rappresentanti americani presenti", e cioè il segretario di stato aggiunto americano per gli affari europei, Dan Fried, oltre l'ex segretario di stato, Zbigniew Brzezinski. "Allo stesso tempo è fondamentale che sia emersa anche la funzione che la NATO può avere come elemento di stabilizzazione nell'area", ha aggiunto Crucianelli. Anche sulla base di questi due rilevanti "principi", l'Italia ribadisce la propria posizione di sostegno alla strada intrapresa tempo fa dai Paesi dell'area, nel cammino verso l'integrazione con i Ventisette. Su questo fronte, "l'Italia continua ad essere un Paese che lavora più di altri – talvolta anche in contraddizione con altri – e che tiene quindi ben aperta la porta europea ai Balcani occidentali". Crucianelli ha inoltre ricordato il fermo impegno del governo di Roma nei Balcani, come dimostrano tra l'altro "i circa 3 mila italiani impiegati nelle missioni peace-keeping, circa un terzo del totale degli effettivi presenti in questo tipo di operazioni nella regione".
"Al massimo entro i primi mesi del 2008" tutti i Paesi della regione dovrebbero avere accordi "stabili e strutturati" con l'UE, ha proseguito il sottosegretario, rilevando quanto sia importante che "tutti i Paesi dell'area si trovino sulla stessa strada, in modo da non avere stati con negoziati che arrivano in porto e altri per i quali le trattative devono ancora iniziare: credo appunto che entro il 2008 potremo avere una serie di importanti passi istituzionali in questa direzione". "Certo, c'è la questione del Kosovo: e anche per questo – ha aggiunto Crucianelli -: si tratta di un tema che non può rimanere congelato, da risolvere invece rapidamente".

Croazia e il nodo
della pesca

"La Croazia è un Paese che noi continuiamo a sostenere con grande forza perché possa essere parte dell'UEe", anche se ci sono dei contenziosi ancora da risolvere, quali per esempio il tema della pesca, ha sottolineato Crucianelli, ricordando i colloqui in corso nei diversi capitoli dei negoziati tra Zagabria e Bruxelles. "Vi sono alcuni problemi che restano aperti", ha commentato Crucianelli a margine del "Croazia summit 2007". "La prima" tra tali problematiche riguarda "la regolazione, e cioè la normativa, della pesca nell'Adriatico", ha sottolineato Crucianelli, precisando che proprio su questo punto "Sanader ci ha chiesto una discussione, un incontro" per poter risolvere la questione. "C'e una volontà reciproca di trovare una soluzione", ha concluso il sottosegretario, rilevando che comunque "su questo terreno la discussione non è facile".

 

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