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LA VIRTU’ DELLA RICONOSCENZA: GLI ESULI GRATI ALL’ANVGD

Lo scorso mese di marzo ho ricevuto l’indennizzo previsto dalla legge 137 del 2001 per la casa di Pola, di proprietà di mia madre, il cui valore al 1938 era di poco superiore alle 100.000 lire. Vi allego una mia elargizione in favore della Associazione, quale segno di gratitudine per la meritoria opera svolta da tanti anni in favore dei diritti degli Esuli.   C.F.B., Roma

Hanno ragione gli Esuli -quando ricevono gli indennizzi- a dire “Sono soldi nostri e ci spettano di diritto!” e così commentano i bonifici che giungono sui loro conti correnti in tutta Italia e nel mondo. E’ altresì vero che senza l’impegno della nostra Associazione, questi diritti non sarebbero mai stati applicati o lo sarebbero stati in misura assai minore. Questo secondo concetto è molto meno diffuso tra gli Esuli, ed ecco che un commento e un’offerta come quello della lettrice di Roma deve essere per forza sottolineato come segnale positivo. Giorni fa ho parlato al telefono con un Esule che in elargizione ci ha spontaneamente donato il 10% dell’indennizzo ricevuto. Non credeva alle sue orecchie quando gli ho riferito che la sua donazione era da considerarsi più unica che rara: pensava (e sperava!) che tutti facessero così! Intanto è iniziato il cammino per la nuova legge che darà agli Esuli e ai loro discendenti l’ultimo saldo definitivo sui beni abbandonati: l’ANVGD è già in prima linea. Naturalmente anche questo è un diritto degli Esuli, ma sarebbe auspicabile che tutti comprendessero il lavoro che si fa per loro: un impegno quasi sempre nell’ombra, non chiassoso come altri ma assolutamente determinante per far arrivare in porto il rispetto dei loro diritti. Il diritto esiste, ma qualcuno deve pur lottare e sprecare energie affinché venga applicato.

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