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La Resistenza? Non tutti erano democratici (Corr.Mezzogiorno 24 apr)

«Non tutti, nella Resistenza si batterono per la democrazia». Firmato Edmondo Cirielli. Arriva puntuale come tutti gli anni il manifesto della Provincia di Salerno sulla Liberazione e dopo aver accusato nel 2011 Palmiro Togliatti di essere stato «complice morale della feroce pulizia etnica delle foibe scatenata dai partigiani jugoslavi del dittatore Tito» e aver ringraziato nel 2010 «gli Alleati che nel 1945 hanno salvato l’Italia e l’Europa dal comunismo», dimenticando i partigiani, quest’anno è proprio con i partigiani a prendersela Palazzo Sant’Agostino. O meglio, con una parte di chi della Resistenza fu protagonista, ma non «con onore e civiltà, come dimostrano i fatti accaduti nel ‘Triangolo della morte’, tra le province di Reggio Emilia, Bologna e Ferrara». Area in cui si registrarono tra il ‘45 e il ‘48 omicidi politici attribuiti da alcuni storici a ex partigiani o militanti del Pci.

 

La festa del 25 aprile «celebra la riconquista della libertà del popolo italiano dall’occupazione nazista e il ripristino dei valori della democrazia compromessi dal fascismo» scrive il presidente Cirielli, aggiungendo però «come non ci si debba chiudere in rappresentazioni idilliache e mitiche della Resistenza, in particolare del movimento partigiano, come non se ne debbano tacere i limiti e le ombre».

 

Quindi, continua il deputato Pdl, «è giusto che, dopo tanti anni, un pensiero commosso vada a tutti coloro, in particolare ai Caduti, che combatterono per la Patria, anche quelli che, in buona fede, lo fecero dalla ‘parte sbagliata’. Così come è giusto ricordare che tanti Italiani persero la libertà, la terra dei propri avi, la vita, costretti a fuggire dall’Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia, sull’ombra della feroce pulizia etnica delle foibe, scatenata dal dittatore jugoslavo Tito, con la complicità dei leader comunisti italiani». E i riferimenti (sempre a Togliatti segretario Pci dal ‘38 al ‘64) non sono puramente casuali.

 

Sandro Di Domenico

“Corriere del Mezzogiorno” 24 aprile 2012 

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