I partigiani titini che sterminavano gli italiani? Non erano cattivi. È questa l’allarmante tesi sostenuta dall’amministrazione comunale di centrosinistra di Tresana, piccolo comune in provincia di Massa Carrara. La giunta del sindaco Oriano Valenti è finita nell’occhio del ciclone per aver bocciato la proposta del Pdl di istituzionalizzare la «Giornata del ricordo» in onore dei martiri delle foibe. La stravagante motivazione, addotta dal consigliere di maggioranza con delega alla cultura Elisabetta Malpezzi, è peggiore della bocciatura stessa: «Le foibe non sono state risultato di atti di cattiveria umana, ma di ritorsioni». Dichiarazioni gravi, che finiranno all’ordine del giorno presso la giunta regionale toscana, dove il gruppo della Lega Nord chiederà le dimissioni del sindaco e del suo consigliere. A cui evidentemente si dovrebbe spiegare meglio cosa intende la lingua italiana per «cattiveria».
