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La Giornata del Ricordo ora divide gli istriani (Il Piccolo 09 feb)

di FURIO BALDASSI

Una sola cosa li unisce: la missione di portare avanti il verbo dell’istrianità. Quel misto di irredentismo senza tempo, nervi scoperti e memoria da elefanti che fa degli esuli un unicum tra le stesse comunità autoreferenziali d’Europa.

L’ultimo incidente, ma meglio sarebbe dire l’ultima diversificazione, ruota attorno alla Giornata del Ricordo. Un ricordo che, evidentemente non è comune e tocca localmente vertici inaspettati di sensibilità. Con l’Unione degli Istriani, veri provos della diaspora a minacciare l’assenza all’annuale appuntamento col presidente della Repubblica Napolitano se non si provvederà a rimuovere per tempo i riconoscimenti attribuiti a suo tempo a Josip Broz Tito e a vari suoi sodali, a partire da quelli distintisi, e non di sicuro in positivo, durante i quaranta giorni dell’occupazione jugoslava di Trieste. «Certe polemiche – annota Massimiliano Lacota, presidente dell’Unione degli istriani – mi sembrano strumentali. Me lo ha fatto scoprire un giornalista austriaco, pronto a sottolineare come mentre l’Austria sta per togliere una delle onoreficenze date a Tito noi manteniamo delle altre molto più chiacchierate, come quella a Mitja Ribicic, condannato per crimini contro l’umanità, e quella a Franjo Rustia, primo assistente del comandante del IX Corpus durante i 40 giorni d’occupazione titina a Trieste….».

Ma quali sono le reali possibilità che si facciano veramente dei passi indietro? In tempi brevi, oltre a tutto? «Ho avuto – racconta Lacota – qualche apertura dalle sedi competenti e spero che la cosa abbia una certa rilevanza… A Calisto Tanzi, del resto, in 20 giorni il presidente, per indegnità, aveva tolto il cavalierato. Vero è anche che ognuno usa le associazioni per fare politica o quello che vuole… Ma io non vivo di politica e non sono agli ordini del Camber o del Menia di turno…». Lacota aggiunge infine di godere « del pieno appoggio della Lega nazionale e della Federazione grigioverde».

La posizione dell’Unione degli istriani viene intanto ridimensionata da quella, totalmente opposta della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati, che unisce la Anvgd, l’Associazione delle Comunità Istriane, l’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo e il Libero Comune di Fiume in Esilio. Pronti a confermare la loro partecipazione alla cerimonia al Quirinale del 10 febbraio. «L’istituzione del Giorno del Ricordo – scrive il referente Renzo Codarin – rappresenta una grande conquista morale e politica del mondo dell’esodo, che ha visto così riconosciuto dalla Nazione il sacrificio degli Istriani, dei Fiumani e dei Dalmati per la loro fedeltà alla patria italiana, pagata con il sangue di migliaia di martiri e con l’esilio di 350.000 persone dalla terra natale, ove costituivano da secoli una popolazione autoctona, ricca di arte e di cultura, che fanno parte integrante del patrimonio di memorie e di tradizioni del popolo italiano». Meglio partecipare, dunque…

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