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La delicatezza di un grande restauro (Voce del Popolo 22nov12)

Procedono a un ritmo piuttosto lento, ma costante, i lavori all’interno del palazzo della direzione dell’ex Zuccherificio (già Fabbrica Tabacchi e Fabbrica macchinari “Rikard Benčić”), che è sottoposto da ormai cinque anni a una sistematica e minuziosa opera di restauro e conservazione portata avanti dagli esperti dell’Istituto croato di restauro (HRZ) e finanziata in gran parte dalla Città di Fiume. Nel corso degli anni, il team di restauratori ha fatto una serie di interessanti scoperte, riportando alla luce e ripulendo dipinti murali, nonché soffitti decorati a stucchi di notevole valore. Finora sono stati scoperti e ripuliti i dipinti murali e gli stucchi nelle stanze 21 (il cosiddetto Salone delle vedute, una delle stanze più rappresentative del palazzo), 22 (il cosiddetto “Budoir”), il soffitto decorato a stucchi della stanza 13 (la “stanza delle vedute da caccia”), i dipinti murali nella stanza 27 (la “stanza dell’architettura”) e nella stanza 7, al secondo piano del palazzo. Tutte le pareti decorate da dipinti murali sono state protette per mezzo di una struttura particolare onde evitare che vengano danneggiate nel corso dell’opera di risanamento edile dell’edificio, intervento indispensabile che dovrebbe essere svolto nei prossimi anni. Nel corso dell’ultimo anno, il team di conservatori si è dedicato intensamente al restauro degli stucchi nella stanza 18 e nel Salone delle vedute.

 

Secondo le stime degli esperti, gli stucchi che decorano numerose stanze al primo a al secondo piano dell’edificio sono di eccellente qualità. Si tratta, infatti, di decorazioni di estrema delicatezza – per citare Irma Huić dell’Istituto croato di restauro –, ricche di squisiti dettagli e caratterizzate da colori tenui. Questo prezioso segmento decorativo del palazzo è attualmente al centro dell’attenzione nel processo di restauro dello stabile. Il team di conservatori è attualmente impegnato nella stanza 18, il cui soffitto è adornato da altorilievi che trattano scene mitologiche e storiche. “Si tratta di un lavoro estremamente delicato e lento, che esige tanta pazienza e attenzione – ci ha spiegato Bojana Butković, membro del team di conservatori all’opera nel palazzo della direzione dell’ex Zuccherificio –. È difficile dire con precisione quanta superficie degli stucchi possa venir ripulita in un giorno, in quanto questo dipende dalle caratteristiche della superficie stessa. Quella liscia si può pulire più facilmente e più velocemente di quella ruvida. Nel lavoro non utilizziamo sostanze chimiche. Abbiamo invece deciso di ripulire gli stucchi in maniera ‘meccanica’, mediante l’uso di scalpelli e pennelli di vari tipi e spessore”, ha rilevato Bojana Butković, stando alla quale il lavoro nella stanza 18 dovrebbe essere portato a termine entro la prossima estate.

 

Nel corso dell’ultimo anno, sono state ripulite pure le pareti nella stanza 7 e scoperti i resti di dipinti murali che, purtroppo, potranno eventualmente venir ricostruiti soltanto in parte, in quanto notevolmente danneggiati. Da quanto è possibile vedere dai pochi segmenti rimasti intatti, una delle pareti reca il dipinto di un paesaggio nel quale si intravede a malapena la figura di un uomo con il cappello, forse un pescatore, girato di spalle. Sempre al secondo piano, sono stati scoperti pure i resti di una stanza che, forse, serviva da cucinino, mentre nella stanza 14 sono stati rinvenuti resti di decorazioni murali che sono state realizzate dopo il 1785. In quell’anno, infatti, nel palazzo è scoppiato un disastroso incendio le cui conseguenze sono ancora visibili sulle travi annerite del soffitto nella stanza 14. Interessante pure la scoperta di una stanzetta al primo piano che, si presume, fu adibita a funzioni religiose. È caratterizzata, infatti, da un soffitto a volta, mentre nelle pareti si trovano pure alcune nicchie.

 

Oltre al lavoro portato avanti nelle varie stanze del palazzo, è attualmente in corso al primo piano l’opera di restauro di un altare in legno proveniente dalla Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria di Verbenico, che risale al XVI secolo. È stato trasportato nell’ex Zuccherificio per motivi pratici, mentre il suo restauro, iniziato la scorsa estate, richiederà diversi anni di lavoro. L’altare fu realizzato in una bottega veneziana e fu originariamente indorato. Si tratta di un artefatto di grande valore, dal momento che in Croazia sono rari gli altari risalenti al XVI secolo. Ricordiamo che, come monumento storico-culturale di valore inestimabile, il palazzo, che è uno dei più grandi nel bacino adriatico, è inserito fin dal 1970 nel Registro dei beni storico-culturali. Originariamente, nello stabile si svolgevano funzioni amministrative e d’affari, mentre alcuni vani erano adibiti a residenza. Il palazzo era situato al centro del vasto complesso dello Zuccherificio, amministrato dalla “Privilegiata compagnia di Trieste e Fiume”. Su iniziativa della Città di Fiume, che nel 2000 ha acquistato il complesso, l’Istituto croato di restauro ha avviato nel 2003 una vasta gamma di ricerche che nel 2008 si sono concretizzate con l’inizio della complessa opera di restauro e conservazione.

 

(fonte “la Voce del Popolo” 22 novembre 2012)

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