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La cronaca del Raduno dei Fiumani

Gli incontri densi di spunti e riflessioni con messaggi importanti per il futuro dell’attività del Libero Comune di Fiume in esilio, un dibattito vivace incentrato sui giovani e alcune proposte che arrivano dagli “australiani” avrebbero avuto bisogno di avviare un Concilio di qualche mese per arrivare a delle decisioni concrete e definitive. Il tutto invece è stato condensato in due giornate di Raduno dei Fiumani a Montegrotto destinate a segnare un momento importante nella storia dell’Associazione: per le cose dette, per il nuovo spirito che aleggia su un popolo liberato, dopo sessant’anni, dalla morsa del silenzio. Nasce proprio da questa compressione di fondo, la necessità di dare sfogo ai pensieri che spesso non riescono neppure a focalizzarsi in idee o progetti ma che vogliono “far succedere qualcosa di nuovo” senza definirne i contorni o puntare direttamente al cuore della questione.
Ormai nell’arco di un anno, da un Raduno all’altro, anche per effetto del Giorno del Ricordo e delle numerose iniziative avviate nelle ricorrenze più importanti, si susseguono manifestazioni ed incontri, lievitano nuovi bisogni, si sviluppano contatti con il Governo ma anche con la municipalità e la Comunità di Fiume, si stampano libri, si realizzano nuovi progetti.
Così il Raduno si trasforma in un momento di bilancio e verifica, spesso troppo veloce per riuscire a trasmettere tutto ciò che si vorrebbe o sarebbe necessario. Non si è sottratta a questo nuovo corso neanche l’edizione 2007 del Raduno, svoltosi nella stazione termale dei Colli Euganei la seconda settimana di ottobre con più di un centinaio di partecipanti. Dopo i saluti, gli abbracci, l’incontro tra gli amici arrivati anche dall’Australia, il Brasile e gli USA, nel pomeriggio di sabato si è svolta la riunione del Consiglio. Curioso, ma significativo, il messaggio inviato dal sindaco di Trizza, città della Puglia, che ha voluto comunicare il suo interesse per la comunità dei fiumani e degli esuli in genere, la cui storia è deciso a far conoscere ai giovani del suo territorio. Importanti gli auguri inviati dall’on. Carlo Giovanardi,dall’on. Roberto Menia, dal presidente dell’ANVGD Lucio Toth e dal presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste Lorenzo Rovis. A portare personalmente il proprio saluto ai partecipanti sono stati il presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Renzo Codarin e il Sindaco del Libero Comune di Zara e Presidente dei Dalmati nel Mondo Franco Luxardo. “Crediamo che le nostre Associazioni abbiano un futuro” – ha dichiarato Luxardo, sottolineando i legami che uniscono fiumani e dalmati sin dagli anni Cinquanta. Un rapporto di lunga data che ha portato ad una serie di iniziative parallele, non ultimo il contatto con gli italiani del territorio d’origine che ha prodotto legami d’amicizia, per i Dalmati la nascita di nuove Comunità degli Italiani a Zara, Spalato, Cattaro e Lesina, per i fiumani la realizzazione di Concorsi e appuntamenti con le scuole ed i concittadini residenti. Ma Luxardo ha voluto ricordare anche il contributo dei fiumani alla crescita di Padova e del suo territorio con quell’esodo d’eccellenza che dona lustro al popolo dei giuliano-dalmati in tutto il mondo. Una consapevolezza quest’ultima che ha mutato forma e significato dei raduni dei dalmati che li hanno trasformati in un momento di cultura alta e riconoscimento conferito ai personaggi di maggior spicco della comunità.

 

Nuovi rapporti tra le due sponde dell'Adriatico

Un cambio di rotta che non è casuale, ha affermato Renzo Codarin. “Gli occhi puntati su di noi dopo che il Giorno del Ricordo è divenuto legge – ha detto – ci impegnano a far arrivare all’opinione pubblica nazionale ed internazionale dei messaggi precisi sui valori che il nostro popolo ha saputo veicolare nel mondo. A Fiumani e Dalmati anche il merito di aver costruito importanti rapporti con l’Adriatico al quale appartengono”.
Attività votate alla continuità – come ha sostenuto nella sua relazione Guido Brazzoduro, sindaco del Libero Comune – che ha voluto annunciare il prossimo incontro alla Cripta di Cosala il 2 novembre, che seguirà a quello del 30 ottobre a Milano dove si svolgerà la cerimonia di presentazione del nuovo francobollo su Fiume che riporta l’immagine del Palazzo del Governo – come ha spiegato nel suo intervento Fulvio Mohoratz -. In altre città italiane, contemporaneamente ci sarà l’annullo postale. Inoltre, a Chiavari in novembre verrà inaugurata la mostra filatelica su Fiume, l’esodo, la storia.
E per quanto riguarda il presente, rimangono fondamentali i rapporti con la scuola di Fiume, come ha spiegato il Vicesindaco Laura Calci oltre all’incontro con la municipalità in occasione di San Vito con scambi di doni ma anche con la presentazione di proposte come quella riguardante il ripristino sulla Torre dell’Aquila bicipite. Il Liceo italiano era rappresentato a Montegrotto, per la prima volta, dalla Preside Ingrid Sever, coinvolta e commossa.

 

La lunga strada del Dizionario Fiumano-Italiano-Fiumano

Tra le attività che il Comune si appresta a portare a termine, nel prossimo anno: la realizzazione del Dizionario del dialetto fiumano, la ristampa del volume di Fiume fotografica già edito per i tipi dell’Associazione Giuliani nel Mondo, ma anche il restauro di alcune tombe del cimitero di Cosala e in particolare quello delle famiglie Grossich, Gigante, Blasich, Chiopris, Branchetta, Adamich.  
Una questione di carattere generale – oltre che di estrema attualità – è quella delle pensioni, su cui ha riferito Emerico Radman soffermandosi sulle disposizioni di legge che l’Inps in questi anni ha interpretato arbitrariamente, che il magistrato ha risolto a favore degli aventi diritto, che il tavolo di lavoro Governo-Associazioni degli esuli sta esaminando e che la Finanziaria rischia di cancellare definitivamente. In materia pensionistica, infatti, gli esuli hanno il diritto della maggiorazione prevista per i combattenti. L’Inps applica la norma dalla data del pensionamento partendo dal rimborso di base senza l’aggiunta della rivalutazione avvenuta negli anni. Ora si rischia di vedere vanificato un lungo e laborioso impegno. Le proteste degli ultimi giorni ne sono una chiara conferma. E gli Esuli, non possono contare neanche su un’azione unitaria delle proprie Associazioni che procedono divise dopo l’uscita dalla Federazione dell’Unione degli Istriani e del Libero Comune di Pola, mentre sta riflettendo su una nuova adesione l’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste. Il tutto all’interno di un dibattito su ciò che il popolo degli Esuli intende diventare, nel futuro, con associati per la maggior parte ottantenni e con un minimo coinvolgimento delle generazioni più giovani nel tessuto dell’associazionismo e spesso con una richiesta di alternanza basata solo sul dato anagrafico e non su progetti o programmi precisi e concreti o con iniziative che nulla apportano alla realtà degli esuli giuliano-dalmati.

I giovani devono conoscere Fiume con viaggi ed incontri

Nasce timidamente, ma ampiamente condivisa, l’idea di organizzare dei soggiorni delle nuove generazioni a Fiume per conoscere la terra dei padri ed allacciare nuovi contatti nel nome di una continuità che preoccupa. Proposta accolta con favore anche dalla presidente Agnese Superina che con Roberto Palisca a Montegrotto è intervenuta a portare il saluto della Comunità degli Italiani di Fiume e dell’Unione Italiana.
All’Assemblea della domenica, tra gli ospiti anche Francesca Briani dell’Anvgd di Verona, si ragiona anche su beni ed indennizzi, anagrafe e cittadinanza per i fiumani in America ed Australia. Serrati gli interventi con proposte e riflessioni. Dalla Puglia un appello di una giovane fiumana, ad intervenire il 10 Febbraio durante il minuto di silenzio chiesto con una circolare ministeriale per “spiegare chi siamo. Io che sono timida mi sono sentita in dovere di parlare in pubblico – ha detto – per raccontare la nostra vicenda e mi sono commossa e con me hanno pianto anche gli altri perché hanno capito il motivo per cui mi sentivo derisa perché non parlavo il barese, ma sinceramente non parlo bene neanche il fiumano. Dobbiamo continuare a farci sentire”.
“Vogliamo essere coinvolti maggiormente” – sottolinea Marino Segnan, ascrivendo all’insufficiente informazione l’impossibilità di agire per avviare dei cambiamenti. “E vogliamo che venga segnalata – aggiunge – con manifesti e striscioni di benvenuto, la nostra presenza laddove si svolge il Raduno”.

 

Con il Papa in Australia

Anche dall’Australia, con Mario Stillen, arriva una richiesta di presenza, in due circostanze: la prima, nel 2008, in occasione della visita del papa a Sydney si auspica la partecipazione di un gruppo di giovani che saranno ospitati dai fiumani residenti. La seconda, riguarda un raduno che si vorrebbe organizzare nel 2009 alle isole Hawai, coinvolgendo i fiumani d’Australia e quelli delle Americhe, e, possibilmente, una delegazione dall’Europa. Il suo appello è rivolto a tutti in modo che ci si attivi per riuscire nell’intento che darebbe nuova linfa e una dimensione più ampia alla presenza dei Fiumani nel mondo.
A fine dibattito, le discussioni continuano, anche sul luogo del prossimo Raduno. Sarà ancora Montegrotto, dove l’accoglienza è squisita, o si opterà per un’altra destinazione? Esce dal coro, ancora una volta, la proposta di organizzarlo a Fiume. Forse, si vedrà – è la risposta. Difficile capire se i tempi siano maturi…Rimane comunque come spunto di riflessione assieme ai tanti altri sollevati durante l’incontro.
Uno spazio particolare in questa giostra di fatti e pensieri, merita senz’altro la Santa messa, officiata da Monsignor Crisman, coadiuvato da Padre Kattunarich. Il loro appello all’unità e alla coerenza si è fatto ancora più forte del solito, affinché laddove possibile la sterile diatriba si trasformi in un dialogo per costruire. Ciò di cui si sente bisogno è di una realtà da poter consegnare al prossimo e bisogna arrivarci con il concorso di tutte le forze, non si può rischiare di frantumare gli entusiasmi o di dimenticare l’opera svolta fin qui. Un’analisi lucida contenuta anche nelle preghiere in dialetto fiuman, preparate con intelligenza e una giusta dose di ironia dal consigliere Fulvio Mohoratz. Alla fine rappresentano un segno che le cose si possono dire con quell’eleganza che apre le porte, e dà maggiore forza alle novità.

Rosanna Turcinovich Giuricin

da www.arcipelagoadriatico.it

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