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Josip Bozanić ricorda anche le foibe. «Non conta la nazionalità delle vittime» – 19mag15

 

Nella ricorrenza dell’anniversario del massacro di Bleiburg e della Via crucis croata l’arcivescovo di Zagabria, il cardinale Josip Bozanić, ha ricordato anche la tragedia delle foibe, sollecitando le istituzioni a fare luce sulla sorte di tutte le vittime della Seconda Guerra mondiale e del dopoguerra. “Il maggio del 1945, quando gran parte dell’Europa e del mondo celebrava la liberazione dalle ideologie totalitarie del male, a noi è rimasto impresso per i terribili massacri che sono stati compiuti, per i crimini contro l’umanità commessi all’insegna della stella rossa a cinque punte”, ha dichiarato il cardinale Bozanić alla commemorazione organizzata sabato nella Piana di Bleiburg (Pliberk in sloveno), nell’Austria meridionale. “Oggi ci siamo radunati in questo luogo dove, settant’anni fa, dopo la fine della Seconda Guerra mondiale ebbe inizio la tragedia del popolo croato. Fu un crimine contro l’umanità, commesso sistematicamente dall’Armata jugoslava. […] Il cardinale nato a Fiume ha ricordato che nel 1945, a differenza di quanto avvenuto nell’Europa occidentale, in Croazia e in alcuni altri Paesi dell’Europa dell’Est un sistema totalitario fu sostituito da un altro, ossia il posto del nazifascismo fu preso dal comunismo. “Per noi la conquista del potere da parte del sistema totalitario comunista significò l’inizio di nuove persecuzioni, imprigionamenti e uccisioni di persone innocenti. Lo testimoniano le fosse e le foibe conosciute e le fosse comuni ancora sconosciute e inesplorate”, ha osservato l’alto prelato.

 

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