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Italia e Slovenia: i nodi a Lubiana (Il Piccolo 09 nov)

di MAURO MANZIN

TRIESTE Per la realizzazione del rigassificatore di Trieste potrebbe essere il passo determinante. Per la collaborazione tra l’Enel e la Slovenia per la realizzazione del secondo reattore nucleare di Krsko potrebbe essere l’inizio di un dialogo molto costruttivo. Sono questi i due punti principali che saranno discussi oggi a Brdo pri Kranju dal Comitato interministeriale italo-sloveno. La delegazione italiana al summit sarà capitanata dal ministro degli Esteri, Franco Frattini che sarà affiancato dal ministro per i Trasporti, Altero Matteoli, da quello dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, dal ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia e dal sottosegretario all’Università, Pizza.

Gli obiettivi e temi principali dell'incontro saranno, inoltre, l’intensificazione del dialogo e della cooperazione bilaterale che continuano a registrare vischiosità in particolare sui finanziamenti alla minoranza slovena in Friuli e, come detto, sul rigassificatore nel Golfo di Trieste. «In tale ottica e ad un anno dal lancio del Comitato dei ministri – spiegano fonti della Farnesina – evidenziamo le nostre aspettative affinché questo strumento si focalizzi su progetti concreti di mutuo interesse e che – pur affrontando anche i punti di divergenza – miri a valorizzare gli aspetti positivi della cooperazione bilaterale. Lo spirito che portò alla finalizzazione del Protocollo di cooperazione nel 2007 mirava proprio ad evitare che le divergenze – legate anche all'eredità del passato – caratterizzassero in via esclusiva l'articolato rapporto bilaterale che peraltro si sviluppa costruttivamente su molti altri fronti».

L’obiettivo prioritario è quello di realizzare sinergie – coinvolgendo anche la Croazia – per promuovere l'Alto Adriatico quale hub internazionale di servizi. In tal senso, si esprime, da parte del nostro ministero degli Esteri, preoccupazione per la decisione di Lubiana (5 ottobre) di rafforzare la cooperazione con la Germania per lo sviluppo delle ferrovie slovene (a cui è legato il porto di Capodistria) che nell’ottica italiana rischia di essere concorrenziale al Nordest».

Per il futuro (nel 2010 la riunione si terrà in Italia) si auspica che il Comitato dei ministri rafforzi la propria capacità di coinvolgere le realtà locali come le regioni italiane e la società civile, affrontando anche tematiche connesse alle politiche del lavoro transfrontaliero.

Si discuterà inoltre della necessità di ribadire l'esigenza di rilanciare la prospettiva europea dei Balcani Occidentali attraverso l'organizzazione di un incontro politico di alto livello Ue-Balcani Occidentali nel I semestre 2010, sotto Presidenza spagnola, aperto a Usa e Russia. Evidenziare le opportunità offerte dagli strumenti della cooperazione regionale quali Iai e Ince a favore della prospettiva europea della regione.

Per l’Italia è fondamentale confermare il nostro forte impegno a favore della liberalizzazione dei visti per i Balcani Occidentali, in primis per Serbia, Macedonia e Montenegro, sottolineando l'esigenza di continuare ad assistere Bosnia e Albania affinché procedano nelle riforme richieste dalla Commissione.

La Farnesina, infine, esprime vivo apprezzamento per gli sviluppi positivi sulla disputa confinaria con Zagabria e la ripresa dei negoziati di adesione Ue della Croazia, ribadendo il nostro forte incoraggiamento alle due parti per una composizione definitiva del contenzioso in linea con l'intesa raggiunta dai primi ministri Kosor e Pahor. La Farnesina cercherà, infine, di sensibilizzare la Slovenia affinché le conclusioni del Consiglio Europeo di giugno in tema di lotta all'immigrazione clandestina nel Mediterraneo trovino concreta applicazione in ambito Ue.

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