C’è una sola nota dolente nel bilancio, peraltro positivo, che le associazioni degli esuli hanno stilato, al termine dell’incontro avuto a Roma, con i rappresentanti del Governo. Riguarda la mancata risposta, da parte del ministero delle Finanze, sul richiesto provvedimento che dovrebbe definire gli indennizzi sui beni perduti.
«Abbiamo registrato l’impegno ad attivare uno specifico tavolo tecnico su questo punto – ha detto il presidente della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, giuliani e dalmati, Renzo Codarin – ma è mancata la definizione di una legge sul tema». Su tutte le altre problematiche, che vanno dalla restituzione dei beni abbandonati alla copertura previdenziale delle persone che hanno sofferto l’internamento nei campi di concentramento jugoslavi, dalla cittadinanza e dalla correttezza dei dati anagrafici alla conservazione dei cimiteri italiani, la risposta è stata invece giudicata soddisfacente.
Codarin ha espresso comunque «grande soddisfazione per l’atteggiamento del Governo, finalmente propositivo, a differenza di quelli che l’hanno preceduto, sulle nostre tematiche».
Lorenzo Rovis, presidente dell’Associazione delle comunità istriane, ha parlato di “posizione unitaria di tutte le associazioni” e di “importante impegno dell’esecutivo sul tema dell’aggiornamento dei testi scolastici, che finalmente comprenderanno una puntuale descrizione dei fatti successivi all’ultimo conflitto mondiale e che riguardano le nostre terre”. Renzo de’ Vidovich, del libero Comune di Zara, ha ricordato che «con questo governo si è delineata una precisa politica adriatica in precedenza sempre assente». A breve sarà definito il calendario dei nuovi incontri. (u.s.)
