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In Serbia 30mila posti di lavoro targati Fiat (Il Piccolo 14 ott)

dall’inviato GIULIO GARAU

BELGRADO In Serbia Kragujevac diventerà il più grande polo automobilistico di tutto l’Est Europa e dei Balcani. Quello della Fiat è certamente il più grande investimento industriale estero in Serbia (non solo dell’Italia ma in assoluto). Attorno a questo colosso si stanno già coagulando interessi del settore da tutto il mondo. Secondo uno studio della Società di promozione degli investimenti in Serbia (Siepa) sorgeranno circa 30 mila posti di lavoro garantiti da Fiat e dall’indotto. Lo si è appreso ieri all’incontro organizzato dall’Ipalmo (Istituto per le relazioni tra i paesi dell’Africa, America latina, medio ed estremo oriente) a Belgrado dove tra gli ospiti ha parlato il ceo della Fiat Serbia (Fas) Giovanni De Filippis.

Il Ligotto di Torino, dopo l’accordo di fine 2008 con Zastava e stato serbo per rilevare gli impianti di Kragujevac, da aprile dello scorso anno è già in produzione e sta superando tutti gli obiettivi. Da un anno e mezzo sono stati conclusi una serie di accordi per esportare circa 700 automobili Punto al mese verso Algeria, Marocco, Tunisia, Egitto, Ucraina, Balcani e la stessa Serbia. E in un anno e mezzo di produzione sono uscite dagli stabilimenti Fiat qualcosa come 30 mila automobili, e di queste quasi la totalità già vendute. Una cifra che corrisponde al 40% della vendita totale di auto nel paese.

«La Fiat Serbia di Kragujevac ha finito per svolgere sulla grande superficie gelata dell’economia serba il ruolo del rompighiaccio – ha spiegato ieri nella sua relazione al Forum De Filippis – inutile nascondersi che noi siamo venuti in questo paese per fare un buon affare e sapevamo di trovare a Kragujevac un complesso industriale collocato in una posizione strategica e di poter contare su una cultura industriale forse un po’ datata, ma comunque solida e basata su 50 anni di attività con la Zastava».

Alla fine la Fiat in Serbia investirà qualcosa come 940 milioni di euro oltre a una fetta importante (diverse centinaia di milioni) garantita dal governo serbo sotto forma di incentivi e di infrastrutture. Ultima di queste un’area di ben 63 ettari a Korman Polje che ospiterà l’immenso parco fornitori per Fiat e non solo. Sulla porta di ingresso di Kragujevac c’è già anche la Magneti Marelli che si sta insediando e fornirà componenti auto, da pochissimo è giunto pure un colosso coreano. Si tratta della Yuma che fa cablaggi per autovetture, ha già messo le mani su una fabbrica dismessa e oltre a produrre per le vetture in Corea fornirà anche la Fiat.

E la lista è solo all’inizio. Le notizie ufficiali più recenti raccontano che la ditta serba Fabrika Sedista Priboj specializzata nella produzione di sedili per auto, e ha firmato un contratto di due anni per un valore di 1 milione di euro con la compagnia italiana Ama Adriatic per la produzione di sospensioni idrauliche. Ed è arrivata anche un’altra azienda italiana, la Dytech Dynamic Fluid Technologies (che è parte dell’indotto Fiat) che ha iniziato a costruire a settembre un nuovo stabilimento a Nis per un investimento totale din 12 milioni di euro. Dytech creerà 400 posti di lavoro mentre le autorità locali doneranno 2,5 ettari di terreno per costruire il nuovo stabilimento la cui produzione inizierà a settembre 2011. Il 40% della produzione sarà indirizzata allo stabilimento Fiat mentre il restante 60% andrà all’estero. Da non dimenticare però anche una realtà del Friuli Venezia Giulia coinvolta dalla Fiat, la Sbe, Società di bulloneria Europea (Sbe di Monfalcone) che fornirà tutta la componentistica di fissaggio.

«Dopo un anno e mezzo di attività posso dire senz’altro – ha detto il Ceo di Fiat auto Serbia – che oltre a misurarci con numerosi problemi abbiamo potuto scoprire anche tutta una serie di opportunità che hanno contribuito a fare di Fiat Serbia qualcosa che va ben al di là della semplice impresa, per quanto di successo».

E De Filippis ha anche comunicato ufficialmente che «la Fiat si è impegnata a investire 940 milioni di euro in Serbia». Ma si è saputo ieri anche che inattesa delle decisioni dell’ad Sergio Marchionne sui nuovi modelli da produrre in Serbia dall’aprile dello scorso anno la Fiat Serbia ha iniziato l’assembleggio della Punto classic selezionando e assumendo mille dipendenti che erano della Zastava. «Proprio in questi giorni – ha annunciato il Ceo – stiamo organizzando in fabbrica una festa per celebrare le prime 30 mila autovetture prodotte».

Un impegno enorme per il Lingotto che sta lavorando a Kragujevac per risanare e restaurare una fabbrica edificata 50 anni fa con criteri socialisti e che si estende per 1 milione e 400 mila metri quadrati.

Tra le curiosità De Filippis ha confermato di aver trovato di tutto «scorie chimiche, materiali radioattivi, ogni sorta di rifiuto industriale». Poi una battuta «uno di questi giorni mi aspetto di scoprire in un angolo della fabbrica un soldato giapponese che crede di combattere ancora».

Entro la seconda metà del 2011 comincerà il trasferimento a Kragujevac delle linee di montaggio per le nuove versioni di Idea e Musa la cui produzione inizierà entro la fine dell’anno per raggiungere entro il 2012 «se il mercato lo permetterà» una produzione annua di 200 mila vetture che potrebbe aumentare sino a 300 mila. Per queste vetture De Filippis ha annunciato che «puntiamo a rifornirci almeno per il 50% di componenti prodotti in Serbia».

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