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Impronte nomadi: Toth, rilevate anche a noi (Ansa 07 lug)

(ANSA) – TRIESTE, 7 LUG – In Italia c'é già stato un rilevamento in massa di impronte digitali, e fu quello praticato nel dopoguerra agli esuli istriani, fiumani e dalmati. Lo ricorda oggi, in una nota, il presidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd), Lucio Toth, che invita a "non sollevare polemiche inutili su precauzioni che si possono rivelare necessarie". Il presidente dell'Anvgd ricorda che il rilevamento fu effettuato in base a una circolare dell'allora ministro dell'Interno Mario Scelba. "Da un lato – prosegue Toth – si temevano infiltrazioni di agenti segreti di Tito camuffati da profughi, dall'altro la formazione di movimenti eversivi che potevano strumentalizzare la rabbia e la sofferenza – precisa – degli istriani". Toth afferma quindi che tutti si sottoposero all'ordinanza "per patriottismo e senso di disciplina, che costituiscono – puntualizza – la nostra fierezza di cittadini obbedienti alle leggi della Patria". Sottolineando quindi che gli esuli istriani "sono i primi a contrastare ogni discriminazione su base etnica", Toth invita a non sollevare polemiche "inutili". (ANSA).

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