Il Treno del Ricordo, un’esperienza da ripetere e implementare

Le celebrazioni del Giorno del Ricordo sono ogni anno che passa sempre più ampie e significative. Nel 2024 hanno poi assunto un carattere speciale ricorrendo il ventennale della L. 92/2004 che ha istituito tale ricorrenza civile.

Molto apprezzato, non solo dalle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati ma anche dalle scuole e dal pubblico generico, è stato il Treno del Ricordo. Un convoglio ferroviario d’epoca è stato rimesso sui binari ed allestito come museo itinerante in cui una voce guida ha accompagnato i moltissimi visitatori in un breve ma significativo percorso di storia del confine orientale italiano. Particolarmente suggestivo è stato l’allestimento di un vagone con masserizie degli esuli messe a disposizione dall’IRCI, che ne custodisce un bel po’ nel Magazzino 26, allestimento museale del celeberrimo Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste.

Inaugurato a Trieste proprio il 10 febbraio al termine della cerimonia svoltasi presso il Monumento nazionale della Foiba di Basovizza, il Treno del Ricordo ha poi fatto tappa a Venezia Mestre, Milano, Torino, Genova, Ancona, Bologna, Parma, La Spezia, Firenze, Roma, Napoli e Taranto.

Grande attenzione da parte delle testate giornalistiche locali e nazionali: la RAI dovrebbe presentare alla Mostra del Cinema di Venezia un docufilm in cui racconta questo viaggio con interviste agli esuli giuliano-dalmati che sono venuti a vedere la mostra viaggiante.

L’auspicio è che tale iniziativa venga riproposta anche nei prossimi anni, andando a coinvolgere altre stazioni di tappa e tenendo in considerazione il calendario scolastico al fine di agevolare le visite delle classi, che sono state parecchie anche nelle giornate festive o in cui le scuole erano chiuse per la concomitanza con il Carnevale, come è avvenuto a Milano ad esempio.

Ed il coinvolgimento deve essere inclusivo al massimo, con particolare riferimento alle barriere architettoniche che può presentare un vecchio modello di treno come quello messo a disposizione da Fondazione FS Italiane per creare un’ambientazione immersiva e realistica. Si tratta di una problematica che può riguardare anche gli anziani con problemi di deambulazione, ma la professoressa Daniela Velli (Presidente del Comitato provinciale di Firenze dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) segnala che ha avuto risalto sulla stampa locale la lettera inviata da insegnanti e compagni di classe del diciassettenne Francesco. Si tratta di un allievo diversamente abile della IV A del Liceo Scientifico/Classico dell’Istituto Marsilio Ficino di Figline Valdarno (FI) il quale durante la sosta del Treno alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze non è potuto salire a bordo assieme ai suoi compagni di classe in quanto il convoglio era sprovvisto di supporti per agevolare la salita di una sedia a rotelle.

L’ottima riuscita del Treno del Ricordo richiede sicuramente un bis, che potrà essere davvero perfetto se si terranno in considerazione anche piccoli ma importanti dettagli come questo. [LS]

Toscana Oggi – 31/03/2024

 

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