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Il popolo di Facebook all’attacco del potere di Zagabria (Voce del Popolo 02 mar)

ZAGABRIA – Le ultime manifestazioni in ordine di tempo a Zagabria sono trascorse senza incidenti. Le forze dell’ordine non si sono accontentate di bloccare gli accessi alla città alta, dove si trovano i palazzi del potere, ma hanno agito in via preventiva, arrestando quattro contestatori trovati in possesso di tirapugni, bisturi, pietre e bottiglie di vetro. Nel corso delle dimostrazioni sono state fermate altre nove persone. Quattro di queste sono finite dietro alle sbarre perché in possesso di armi da taglio e due perché prive di documenti. Dopo gli interrogatori tre fermati sono stati rilasciati, giacché è stato appurato che non avevano commesso infrazioni di sorta.

NIENTE INTERVENTI DELLA POLIZIA A parte questi arresti di carattere preventivo, le forze dell’ordine non sono state costrette a intervenire per sedare disordini o impedire atti di violenza. Dopo aver girovagato per il centro di Zagabria per diverse ore i manifestanti si sono, infatti, dispersi. Soltanto una cinquantina di giovani ha cercato di raggiungere a piedi il rione di Ravnice, dove si trova l’appartamento della premier Jadranka Kosor: la polizia li ha bloccati però all’altezza dello stadio della Dinamo, convincedoli a desistere dal loro intento.

NUOVA ONDATA DI PROTESTE Ancora una volta a scendere in piazza è stato quello che ormai viene chiamato il popolo di Facebook. Non soltanto a Zagabria è stata teatro di proteste. I manifestanti, organizzati attraverso Facebook, si sono radunati in piazza anche a Pola e Slavonski Brod per chiedere le dimissioni della premier Jadranka Kosor. E stasera è in programma nella capitale una nuova ondata di proteste, che dovrebbero vedere come protagonisti daccapo i giovani. Chiaramente il popolo di Facebook non vuole arrendersi, convinto probabilmente che la posizione di Jadranka Kosor si stia facendo di giorno in giorno sempre più difficile se non insostenibile, complice la crisi economica e l’insoddisfazione dei cittadini per la situazione globale nel Paese

RIPERCUSSIONI POLITICHE A Zagabria, intanto, infuriano le polemiche sui contraccolpi politici delle manifestazioni dei giovani di Facebook. Il Capo dello Stato, Ivo Josipović, è tornato a criticare il portavoce del governo, Mladen Pavić, per aver dichiarato che a tirare le fila delle proteste sarebbe una parte dell’opposizione. “Non è bene lanciare accuse non suffragate da prove, in particolare in una situazione come questa, quando la società ha bisogno di stabilità”. Ivo Josipović non si è voluto sbilanciare alla domanda se il portavoce debba rassegnare le dimissioni. “È importante che il portavoce goda della fiducia dell’opinione pubblica. Sta al governo però valutare la situazione; se ritiene che il portavoce lo danneggi, provvederà a sostituirlo, altrimenti lo lascerà al suo posto”, ha rilevato il Capo dello Stato.
Ivo Josipović non si è voluto sbilanciare nemmeno sul tema delle possibili elezioni anticipate: “Si tratta di una questione che dipende dai rapporti di forza parlamentari. Il presidente deve stare attento a non diventare il capo dell’opposizione”.

RISCHI PALPABILI A parte queste schermaglie dialettiche, tutti sulla scena politica nazionale stanno attenti a non gettare benzina sul fuoco. Il rischio che a furia di dimostrazioni la situazione possa sfuggire a ogni controllo non viene sottovalutato dai fattori politici che contano. Il centrosinistra chiaramente preferisce conquistare il potere con tutti i crismi della legalità elettorale, magari lasciando “cuocere” il governo a fuoco lento nei prossimi mesi, piuttosto che mettersi alla testa di un movimento di piazza, che invochi a gran voce le elezioni anticipate. Questo però dà spazio a una sorta di “terzo polo” informale, che corre… attraverso Facebook.

Dario Saftich

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