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Il Piccolo – 280507 – Trieste: la Cina sbarca in porto

TRIESTE. La Cina guarda con interesse ai Punti franchi del porto di Trieste, tanto da inviare una propria delegazione a Bruxelles e chiedere di incontrare nella capitale belga il presidente dell’Authority triestina, Claudio Boniciolli. L’incontro avverrà la seconda settimana di giugno a margine di un convegno centrato proprio sulla disciplina delle Zone franche in Europa che si svolgerà nella città che è anche sede del Parlamento europeo. La delegazione cinese sarà composta oltre che da operatori portuali e della logistica anche da dirigenti ministeriali, il che conferma l’interesse diretto del Governo cinese su Trieste. La stessa compagnia di stato cinese, la Cosco (China ocean shipping company) potrebbe tentare un nuovo sbarco nel nostro scalo dopo un’esperienza pressoché fallimentare avvenuta nel 2001. «Prossimamente incontrerò Augusto Cosulich che è un caro amico – ha riferito il presidente Boniciolli – per portare a Trieste un’altra linea di traffico con la Cina». Cosco ha recentemente insediato a Napoli la propria testa di ponte per le attività nel Mediterraneo, ma ora progetta un’espansione in Adriatico».
Dall’Estremo Oriente le novità potrebbero essere ancora più sostanziose. Il ministero coreano della Marina ha infatti insediato ufficialmente nei giorni scorsi un gruppo di lavoro con il compito di valutare possibili iniziative con porti all’estero e specificatamente con quello di Trieste per valutarne il potenziale soprattutto in termini di possibile hub logistico in direzione del centro e dell’Est Europa. Solo un mese fa una delegazione sudcoreana composta da dirigenti ministeriali, manager delle più importanti banche e delle principali case di logistica, dopo aver visitato lo scalo triestino, si era detta pronta a stanziare con il sistema del project financing i 200 milioni che mancano per la realizzazione della Piattaforma logistica prevista tra lo Scalo legnami e la Ferriera di Servola, in cambio della sua gestione per alcuni decenni. Prossimamente lo stesso Boniciolli sarà a Seul per discutere i dettagli della proposta. «Ma dall’Estremo Oriente – ha sottolineato il presidente dell’Authority triestina – l’Adriatico è percepito come un laghetto e i suoi porti possono sperare di svolgere un ruolo se sono perfettamente collegati tramite una rete di efficienti infrastrutture. Perciò – ha specificato – è giusto che la Slovenia faccia i propri interessi e punti sul collegamento ferroviario tra Capodistria e Divaccia, ma per il porto di Trieste è fondamentale essere collegato allo scalo capodistriano: mancano solo sei chilometri di binari di realizzazione piuttosto semplice. Le Ferrovie italiane, che hanno annunciato di voler puntare sullo scalo triestino, devono premere forte in questa direzione». Secondo Boniciolli è giusto che gli operatori italiani siano in concorrenza con quelli sloveni e con quelli croati, ma le Autorità portuali dovrebbero collaborare e a questo scopo la sua agenda prevede a breve incontri con i presidenti degli scali di Capodistria e di Fiume.
E intanto un altro mercato si sta aprendo in modo prorompente ed è quello del Mar Nero. A Soci, città russa su questo bacino, Boniciolli sta per recarsi assieme al sottosegretario triestino per il commercio estero Milos Budin al fine di agganciare nuove linee di traffico merci su Trieste. Dalla stessa località è appena tornato Livio Ungaro, direttore della Trieste terminal passeggeri, che ha partecipato all’assemblea di Medcruise, l’organismo che riunisce le compagnie da crociera che operano in Mediterraneo. E Trieste potrebbe ora entrare nel comitato direttivo di Medcruise prendendo il posto di Spalato che ha dato le dimissioni.
Si è infine conclusa sabato una visita di operatori triestini della logistica, guidata dalla Camera di commercio, a Creta per verificare la fattibilità di una linea dedicata in particolare al trasporto di prodotti agroalimentari tra l’isola greca e Trieste. Ma anche sulla rotta per la Grecia una svolta potrebbe avvenire a settimane dopo un incontro tra Boniciolli e l’Anek lines che avrà lo scopo di valutare le possibilità di ritorno fin dall’anno prossimo a Trieste dei traghetti passeggeri della compagnia cretese.

 

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