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Il Piccolo – 260907 – Danieli: una legge per gli italiani in Istria

POLA Una concreta assicurazione e un fermo proposito. Archiviata la sua visita di quattro giorni in Istria e nel Quarnero, il viceministro italiano agli Esteri con delega per gli Italiani all’estero, senatore Franco Danieli, ritorna infatti a Roma con una grande certezza. Quella di preparare già entro il prossimo mese di ottobre la stesura della legge di interesse permanente a favore della Cni.
«Si tratta – ha dichiarato alla Comunità degli italiani – di mettere insieme in maniera organica svariate norme che, attualmente, disciplinano i rapporti con la Comunità italiana in Croazia e in Slovenia. La normativa contemplerà – ha precisato Danieli – anche i due punti esposti dalla segretaria del Comites Elis Geromella Barbalich. Vale a dire, la possibilità che i cittadini italiani dell’Istria e del Quarnero possano accedere alle strutture sanitarie in Italia e che si vedano integrare la pensione all’importo minimo definito sempre in Italia».
Nel corso del suo incontro con i connazionali polesani, organizzato al termine del suo tour di 96 ore tra Istria e Quarnero, Danieli ha quindi annunciato il rafforzamento dell’organico nei consolati italiani con l’assunzione di 240 occupati per far fronte ai sempre più numerosi e delicati incarichi affidati ai consolati stessi.
Nel caso specifico, il vice ministro si è riferito alle pratiche per l’acquisizione della cittadinanza italiana. Ma ha parlato anche di temi non strettamente legati alla dimensione minoritaria ma che, ugualmente, la riguardano. Come, per esempio, il progetto del nuovo ospedale di Pola alla costruzione del quale, come auspicato nel corso dell’incontro di domenica scorsa con il presidente della Regione istriana, Ivan Nino Jakovcic, potrebbe cooperare anche l’Italia. «In questo modo – ha precisato ancora Danieli – il futuro nosocomio potrebbe essere incluso nell’Alleanza degli ospedali italiani nel mondo».
Cambiando tema, inoltre, ha auspicato una maggiore presenza in regione delle imprese italiane, finora ostacolate da quelle che ha definito «barriere storiche». «Barriere che verranno sicuramente a cadere – ha detto ancora – con l’entrata della Croazia nell’Unione Europea per la quale Roma sta spingendo al massimo. Appare comunque opportuno individuare già le presenze imprenditoriali italiane interessate ad avviare rapporti di cooperazione di una certa rilevanza. Nella Croazia continentale non ci sono freni o impedimenti – ha spiegato – il che è testimoniato dalle 4.600 ditte italiane che operano a gonfie vele».
Lasciata la Comunità degli italiani, Franco Danieli (accompagnato dal console generale d’Italia a Fiume, Fulvio Rustico, e dai presidenti dell’Unione italiana, onorevole Furio Radin, e della giunta esecutiva Ui), è stato ricevuto al palazzo municipale dal sindaco Boris Miletic.
p.r.

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