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Il Piccolo – 04.05.08 – Una sosta nella ”veneziana” Traù

di FULVIO MOLINARI

Quando uno ha navigato per un po' fra le isole meridionali della Croazia lo può cogliere una voglia di terraferma. Ed ecco che a poche miglia ci sono i porti di Spalato e Traù (Trogir per i croati), a disposizione dei diportisti. Che nel marina di Spalato difficilmente trovano posto, essendo pieno zeppo di barche stanziali e di decine di imbarcazioni charter, le cui agenzie sono le vere padrone della zona. Meglio quindi limitarsi ad una celere visita al palazzo di Diocleziano e abbandonare la baia di Spalato, splendida fino a trent'anni fa, quando qualcuno decine di accogliervi una decina di cementifici. Il palazzo romano è un imponente complesso architettonico. Dopo aver riformato l'Impero romano, con l'entrata in vigore del sistema della tetrarchia, l'imperatore Diocleziano abdicò ritirandosi nel palazzo appositamente fattosi costruire.

A Traù è necessario arrivare la mattina presto, e aspettare pazientemente che qualche imbarcazione lasci libero il posto di ormeggio. Una passeggiata lungo il vecchio ponte che separa il marina dal centro città, e ci si può immergere in una riedizione di Venezia, con le sue strette calli, le finestre dai vetri colorati, i balconi fioriti, ed essere travolti dalla musica che esce dai pub, dai mille ristorantini, dai bar ricavati in ogni dove. Ma soprattutto si può essere travolti dalla folla che si aggira tra le viuzze, in una babele di lingue. Allora torna prepotente la voglia di mare aperto, di silenzio, vento e acqua azzurra, e di nuvole che percorrono il cielo per andare a sbattere contro la lontana catena di montagne.

Una montagna vera e propria domina l'isola di Brazza (Brac): è il Vidova Gora, che si innalza a 778 metri, ed è interamente ricoperta da una fitta boscaglia in cui il pino nero delle quote più alte si alterna, verso la costa, a quello marittimo, offrendo riparo e frescura alle migliaia di bagnanti che sbarcano a Supetar per assestarsi, armi e bagagli (ovvero ombrelloni e ghiacciaie portatili) sulle scogliere di Mirca e Splitska, trasformate in veri e propri centri di vacanza nel senso più tradizionale del termine.

Zlatni Rat (Capo d'oro), la spiaggia che cambia forma

Da Spalato a Brazza, dove il mare si infila fra le isole e la costa La folla si dirada verso la vicina baia di Pucisca, non lontana dalle cave di pietra che appaiono come ferite nella terra, e sotto il sole si trasformano in veri e propri forni. Quelli di Brazza sono molto orgogliosi di aver fornito la pietra per costruire il palazzo di Diocleziano e la Casa Bianca di Washington, e pare che nessuno si sia ancora posto il problema di ripristinare il paesaggio vulnerato da scavi così imponenti Il mare, da queste parti, si infila tra isole e costa, e genera correnti così intense che la balneazione è gradevole persino nei porti, come quello di Supetar o nello scalo di Bol, il più antico scalo peschereccio della zona. A due chilometri dall'abitato di Bol c'è la spiaggia più famosa di tutta la Croazia: una striscia di sabbia bianca protesa tra la pineta e il mare. Si chiama Zlatni Rat (Capo d'oro). Il promontorio di sabbia cambia forma e dimensione con grande frequenza, essendo modellato dal moto ondoso e dalle correnti. A prestare ascolto ai pescatori della zona si apprende che dal cambiamento delle forme della "duna" di sabbia è possibile prevedere il tempo che farà senza gli errori in cui spesso incappano i previsori meteo delle tv.

Zlatni Rat è un'eccezione di sabbia in un mondo di pietra, qual è tutta la Dalmazia. Anche a Brazza la costa è di regola alta e rocciosa e ogni tanto si apre a profonde caverne scavate dal mare, come quella di Drakonija Spilja (Antro del drago), non lontana dal bellissimo villaggio di Murvica. La caverna, con le luci riflesse del sole all'interno, vale la pena di una visita guidata con barche portate da moderni Caronte.

Il diportista può trovare un confortevole ormeggio nei marina di Milna e Vlaska, dotati di tutti i servizi. Se non c'è posto il problema spesso si risolve sventolando un biglietto da cinquanta euro. Anche la vicina Solta è un'isola piena di fascino. Qui la costa è altissima e caratterizzata da larghe piattaforme di roccia alte sul mare che i locali chiamano "sike". Ma ci sono anche spiagge di ciottoli, come quelle di Necujam, Maslinica e Stomorska, dove due dei "sike" più caratteristici sono diventati famosi tanto da meritarsi un nome: Mali Bok e Veliki Bok. L'ormeggio più sicuro è nella parte nord occidentale dell'isola, a Maslinica, paese che si protende su una baia verde smeraldo. Di fronte alla baia sorgono dal mare, come per incanto, sette piccole isole non abitate (Polebrnjak, Saskinja, Balkun, Kamik, Rudula, Grmej e Stipanska).Tutte queste isole sono circondate da spiagge bianchissime, e l'ancoraggio sotto riva, ancorchè in fondali abbastanza profondi, vale davvero la pena di una lunga sosta nelle ore di luce.

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