Il museo Egea porta la storia dell’esodo nell’Ecomuseo del Parco di Porto Conte

Con l’avvio della stagione turistica 2024 entra a far parte della rete degli attrattori dell’Ecomuseo del Parco di Porto Conte il Museo Egea di Fertilia gestito dall’omonima associazione onlus, ubicato nelle vecchie officine di via Ponte Romano. L’adesione avviene a seguito di un percorso di avvicinamento della stessa associazione all’Ente Parco con il quale ha stretto un accordo d’intesa che prevede tra le altre cose anche la gestione dell’infopoint di Fertilia all’interno del quale sarà possibile acquistare i biglietti dell’Ecomuseo, le pubblicazioni del Parco di Porto Conte, Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana e acquisire materiale informativo cartaceo.

Tra i contenuti dell’accordo anche l’impegno comune nella valorizzazione della storia della Città di Fondazione che rappresenta una delle porte di accesso all’area protetta regionale con anche la laguna del Calich che rappresenta un avamposto delle unicità naturalistiche dell’area protetta. E su questo fronte c’è anche l’impegno comune volto a valorizzare saperi e tradizioni del comparto ittico e di tutto ciò che gravita intorno alla laguna attraverso la promozione di eventi e iniziative culturali.

All’interno dell’Ecomuseo operano i seguenti attrattori: Casa Gioiosa, sede del Parco naturale regionale di Porto Conte dell’Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana (contenitore di ben tre musei ossia Museo della memoria carceraria “G. Tomasiello”, il Museo interattivo del Piccolo Principe e il Museo immersivo sui fondali dell’Area marina), il museo Antoine de Saint Exupery, ubicato presso la Torre Nuova, il Maps di Punta Giglio, la Villa Romana e l’oasi faunistica Le Prigionette.

Dello stesso avviso il direttore del museo Egea Mauro Manca: “È per noi motivo di soddisfazione e orgoglio far parte della rete dell’Ecomuseo del Parco di Porto Conte non solo per una questione di opportunità legate alla visibilità del circuito degli attrattori del comprensorio di Porto Conte, ma anche per il fatto che ci riteniamo una componente attiva e parte di una comunità quella del Parco che si identifica in quei valori ambientali e di rispetto dei luoghi e della loro storia che sono alla base anche del nostro percorso di museo.”  

Fonte: ShMagazine – 30/04/2024

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