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Il Giornale – 011107 – Migliaia in coda per il francobollo che non c’è

di Maria Vittoria Cascino –

Una festa senza il festeggiato, con l'amaro in bocca e la rabbia degli
esuli istriani, giuliani e dalmati che per il 10 e 11 novembre a Chiavari
hanno organizzato una manifestazione dedicata a Fiume in funzione di quel
francobollo su «Fiume – terra orientale già italiana» che il governo Prodi
ha bloccato alla vigilia dell'emissione.

I 3 milioni e 500.000 esemplari del francobollo con l'effige del Palazzo del
Governatore di Fiume, attuale sede del Museo Marittimo e storico del
litorale croato, restano sigillati in Posta perchè l'ambasciata croata ha da
ridire su quel «già italiana» in evidenza. Non va bene, non bisogna
scriverlo. Colpo di spugna su Storia e affini, sul D'Annunzio del «Fiume
libero comune italico che dichiara liberamente la sua dedizione piena e
intiera alla madre Patria».
Fitti scambi diplomatici con la Farnesiana e velo omertoso, alla faccia dei
54.000 esuli italiani che lasciarono Fiume alla fine della seconda guerra
mondiale. Nel Tigullio l'eco monta e non a caso, con l'evento commemorativo
alle porte: «Per la manifestazione, che doveva ruotare attorno al
francobollo, abbiamo scelto proprio Chiavari – spiega Claudio Eva,
presidente Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, comitato
provinciale di Genova – perché qui la Colonia Fara ha accolto centinaia di
profughi, molti dei quali sono rimasti».

Era il Campo 72, uno dei tanti destinati ad accogliere i 350.000 giuliani e
dalmati in fuga dalle loro terre. Dopo il 10 febbraio '47. Dopo il diktat
che vide l'Italia cedere alla Jugoslavia di Tito i suoi territori
nord-orientali. Un luogo-simbolo per contestualizzare un'emissione
fortemente voluta dagli esuli e già nota dallo scorso febbraio. È così che
Eva contatta il Circolo Culturale Filatelico Numismatico Chiavarese per
allestire una mostra con collezioni di cartofilia, filatelia e numismatica
«dal 1920 in avanti, a documentare l'italianità dell'area».
Mostra che sarà comunque inaugurata sabato 10 novembre, ore 9, nella Civica
Galleria di Palazzo Rocca in Via Costaguta. Di seguito, dalle 10,
l'appuntamento è all'Auditorium San Francesco, per gli interventi dello
stesso Eva, di Guido Brazzoduro e di Fulvio Mohoratz, rispettivamente
sindaco e assessore alla cultura del Libero Comune di Fiume in Esilio, del
sen. Lucio Toth, presidente nazionale A.N.V.G.D. e di Dario Peretti,
presidente del Circolo Chiavarese. «Si parlerà della mostra, ma credo che il
discorso sarà soprattutto politico – sottolinea Eva – La nostra posizione è
critica nei confronti di un governo che "cala le brache" ed è pronto ad
abbandonare qualunque rivendicazione in un momento in cui la Croazia deve
entrare in Europa e ha bisogno del supporto italiano. Così ci impediscono di
ricordare la nostra storia di esuli. Emblematico».

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