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La Stampa – 311007 – Fiume: Poste Italiane sospendono l’emissione

Sul francobollo c’era scritto «Fiume,
terra orientale già italiana». E la sua uscita era prevista per ieri
mattina. Lo aspettavano i filatelisti, per l’annullo di rito, e
soprattutto gli esuli istriani. Ma all’ultimo momento il francobollo da
0,65 euro non è uscito. Un secco, burocratico, comunicato delle Poste
ha spiegato che l’emissione «è stata differita», ad un non ben
precisato «momento più opportuno, su richiesta del Ministro delle
Comunicazioni, dopo la segnalazione del Ministero degli Affari Esteri».
L’improvviso e misterioso stop, ha suscitato naturalmente accese
proteste. A Trieste e in Parlamento.
Una decisione «inaccettabile»
innanzitutto per le associazioni degli esuli come l’Anvgd (Associazione
Venezia Giulia Dalmazia) e l’Unione degli Istriani, che ha deciso di
togliere il tricolore dalla sede di Trieste. Il presidente dell’
associazione degli istriani, Massimiliano Lacota, ha ricordato che all’
annuncio dell’iniziativa filatelica si erano levate critiche in Croazia
per il tono della scritta ritenuta «irredentista». Un altro motivo di
polemiche sarebbe l’immagine scelta sul francobollo, il Palazzo del
Governo di quando la città era italiana, e ora sede del Museo
Marittimo. Il tutto – ha ricordato Lacota – alla vigilia delle elezioni
in Croazia. «Sono comunque motivazioni che non possono essere nemmeno
prese in considerazione». Per il presidente dell’Anvgd, Lucio Toth,
«pochi millimetri di carta – secondo Toth – hanno risvegliato il
complesso d’inferiorità che affligge i croati più arretrati, alla
vigilia delle elezioni». Toth ha riferito che forse «una quantità
limitata di francobolli è già stata erroneamente messa in circolazione
nelle prime ore della mattina».
E probabilmente diventerà una rarità
collezionistica, come i tanti «errori» della storia bollata mondiale.
E’ invece ormai una consuetudine la celebrazione filatelica dell’esodo
degli italiani d’Istria (che cade il 10 febbraio) all’indomani della
seconda guerra mondiale, quando quelle terre passarono alla Jugoslavia.
La prima commemorazione risale al ‘97, con l’immagine di una delle navi
che trasportarono i profughi in fuga dal titoismo.
Il rinvio dell’
emissione del francobollo ha scatenato dure prese di posizione anche a
livello politico soprattutto da parte di An. Di un fatto di «inaudita
gravità» hanno parlato l’ex ministro delle Comunicazioni, Maurizio
Gasparri e Roberto Menia. I due deputati hanno presentato un’
interrogazione chiedendo al Governo «se questa odiosa vicenda» sia
avvenuta «a seguito di indicazioni del Governo italiano assunte a
seguito delle ripetute pressioni croate». Secondo l’esponente Udc,
Carlo Giovanardi «l’incauta sospensione della vendita dei tre milioni
di francobolli sulla città di Fiume già distribuiti a tutti gli uffici
postali di Italia, rischia da un lato di innescare speculazioni
filateliche» dall’altro «creare malintesi con la vicina Croazia, di cui
nessuno mette in dubbio la sovranità su quella città. Sarà bene allora
– secondo Giovanardi – chiarire da subito che l’emissione non è stata
né annullata né rinviata sine die, ma semplicemente spostata a metà
dicembre».

 

BRUNO VENTAVOLI

 

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