ANVGD_cover-post-no-img

Il bel ricordo di Luttazzi da Baudo (Il Piccolo 22 set)

Riaperti i varietà con piccoli talenti vocianti, riprese le fiction con attori sempre uguali al loro personaggio (la Pivetti è via via commessa, professoressa o chef-ladra ma sembra cambiare solo la scenografia), ma anche i talk-show politici, le inchieste, i talent show… Mancavano Pippo Baudo e i suoi programmi contenitore.

Spodestato da "Domenica in" e preceduto dalle ormai consuete polemiche che denunciano la sua enorme abitudine al potere televisivo, Baudo ha rispolverato un programma di successo come "Novecento", aggiungendo ora al titolo la dicitura "e dintorni". Ci sono anche due cantanti nuovi che interpretano i successi di un tempo, due coppie di collaboratori che partecipano a un quiz molto morbido (la squadra con Vergassola è arrivata seconda e ha ringraziato per la ribattezzata "coppa Brunetta", particolarmente piccina) e altri ospiti ad hoc per parlare delle tre storie scelte ogni settimana.

Ed è qui, ovviamente, che si può fare la differenza. Lunedì sera "Novecento" ha ripreso il suo corso aprendo con un tributo di circa 50 minuti dedicati a Lelio Luttazzi, e la piacevole sensazione è stata che Baudo (in due occasioni aveva la voce rotta dalla commozione) lo abbia voluto e preparato molto. Grazia, ironia ed eleganza, oltre al grande talento musicale, sono state le prime qualità citate e testimoniate anche da Sergio Valentini, Roberto Podio e Toni Concina, cari amici del "giovanotto matto" che hanno raccontato gli inizi sorprendenti (le 360.000 lire per la prima canzone) e la bella carriera dell'artista triestino (immagini in bianco e nero di una televisione in smoking, curatissima: Luttazzi con le Kessler, Mina, Cervi, Vianello e Mondaini) fino al durissimo episodio dell'arresto e al suo ormai inatteso riaffacciarsi in televisione grazie a Fiorello.

Ai ricchi materiali di repertorio si è aggiunta una preziosa piccola intervista fatta da Baudo stesso alla moglie Rossana: poche emozionate e semplici parole per ricordare chi fu amico, marito, padre e figlio.

Un'intervista molto commovente ("Sarà che più che se diventa veci, più se ga voia de panzer come i fioi"?), con giudizio (e qualche residuo di eleganza) registrata a Trieste e non in uno studio televisivo.

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.