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Gli orchestrali: le nostre note cancellano le distanze (Il Piccolo 13 lug)

TRIESTE Non ci saranno soltanto il mare, la Trieste della sua piazza Unità, i tre presidenti, Riccardo Muti e un pubblico che si annuncia sontuoso. Perché, a far veicolare il messaggio di pace insito nella musica, ci saranno loro, prima di tutti e tutto: strumentisti e coristi, per la maggior parte giovani. Oltre cento i primi, oltre duecento i secondi. Per un messaggio rivolto proprio dai giovani alle generazioni nuove e future.

La Cherubini è una delle orchestre impegnate. L'altra è l'Italiana. Entrambe sono connotate dall'aggettivo "giovanile", ciò a dirla lunga sull'età dei loro componenti. Ma ci saranno, sul grande palco, pure musicisti e coristi dell'Accademia di musica delle università di Lubiana e Zagabria. Oltre a musicisti e coristi della nostra Regione: se il contributo dell'associazione goriziana Seghizzi non va trascurato, sono in sette i musicisti e in 33 i coristi reclutati dal conservatorio Tartini. Fra i primi c'è la giovane fagottista Serena Candolini, udinese di nascita ma triestina d'adozione, studentessa, al conservatorio di Trieste: «Lavorare con il maestro Muti è assai piacevole – afferma Serena -. È un musicista estremamente professionale che non manca però di regalarci momenti più leggeri e rilassanti; chiede all'orchestra concentrazione e attenzione; inoltre, offre preziose informazioni tecnico-musicali. Con lui dobbiamo suonare nel nome della musica, per dar vita ad un concerto che vuole ribadire come non ci siano differenze fra le persone: ciò l'ha sottolineato lo stesso Muti. Ed è molto bello vedere la disciplina e la professionalità di questa orchestra. Suonare in piazza Unità sarà ancor più emozionante».

Corista goriziana, anche lei della partita (per l'Ensemble corale interprovinciale del Friuli), Arianna Figallo porge una riflessione con tratti amari: «Peccato ci sia stata qualche polemica di troppo; la musica è universale. Dimenticare il passato non è facile ma non è guardando indietro che si cresce». Anche se, per quanto riguarda l'esperienza che sta vivendo, Arianna non ha dubbi: «È tutto emozionante, a cominciare dal lavoro con una personalità del carisma di Muti. Da parte di tutti quelli che sono coinvolti, c'è l'intenzione di regalare un messaggio di pace che vuole estendersi nella maniera più ampia possibile. E con la presenza dei tre presidenti questo messaggio avrà un significato ancor maggiore».

Alex Pessotto

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