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Giorno del Ricordo a Basovizza: no autorità (RaiNews2410feb13)

Associazioni combattenti, gonfaloni della città di Trieste (Medaglia d’Oro), di Muggia e di tante altre città coinvolte, e per la prima volta un picchetto in armi della scuola militare Nunziatella di Napoli: si è svolta così, davanti a una folla di persone, la cerimonia per il Giorno del Ricordo alla foiba di Basovizza. Cerimonia alla quale, dopo anni, non è intervenuta nessuna alta autorità o rappresentante del mondo politico.

L’anno scorso, c’era il presidente del Senato, Renato Schifani; l’anno prima, quello della Camera Gianfranco Fini. La celebrazione, organizzata da Comune e Provincia di Trieste, Comitato per i Martiri delle Foibe e dalle associazioni legate al mondo degli esuli istriani, fiumani e dalmati, si è articolata nell’ingresso dei gonfaloni, l’alzabandiera, la santa messa officiata dal vescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi, la “preghiera per gli infoibati” e gli interventi delle autorità.

La cerimonia di oggi si è svolta a Basovizza, sul Carso triestino, da dove poi una delegazione si è trasferita all’altra foiba, tragicamente famosa, quella di Monrupino. Basovizza è un’area dove, oltre a un piccolo Museo nazionale, si trova una delle foibe più grandi.

Sul pozzo naturale anni fa fu posto un grande coperchio di metallo. In questo tipo di cavità alla fine della Seconda Guerra Mondiale furono gettate migliaia di persone, alcune ancora vive con una pietra al collo o legate insieme con il fil di ferro. Persone colpevoli di essere italiane o contrarie al regime di Tito. Sono ad oggi circa duemila le salme finora riesumate ma molte cavità sono irraggiungibili ed è difficile un calcolo esatto degli “infoibati”. Si pensa siano circa diecimila persone. Tra gli italiani vi erano persone legate al regime fascista ma soprattutto gente comune.

 

RaiNews24 10 febbraio 2013

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