Sta entrando nella fase finale il delicato e per molti versi anche mastodontico lavoro di recupero del giornale “La Bilancia”, una delle testate storiche, uno dei principali mezzi d’informazione della Fiume a cavallo tra XIX e XX secolo. Il progetto di restauro e conservazione dell’intera serie, che si è articolata per ben cinque lunghi decenni, viene portato avanti dalla Biblioteca Universitaria di Fiume, nel cui fondo archivistico il giornale viene conservato – assieme ad altre pubblicazioni – secondo precise condizioni per tutelare la sua durabilità. L’amministrazione cittadina prevede per quest’anno uno stanziamento di 25mila kune a sostegno di tale iniziativa.
“La Bilancia” fu, tra i giornali locali, quello che sopravvisse per il periodo più lungo. Fondato a Fiume da Emidio Mohovich nel 1868, anno che sancì la fine dell’occupazione croata e l’istituzione del “corpus separatum” (direttamente annesso al Regno d’Ungheria), uscì fino al crollo della Monarchia austro-ungarica, dopo la Prima guerra mondiale, anzi andò avanti fino al 1919.
Fu proprio l’intelletto del suo fondatore a dettare l’orientamento culturale, sociale e anche politico dell’intero popolo fiumano nel corso degli svariati decenni. Il giornale veniva pubblicato nello Stabilimento Tipolitografico Fiumano di Emidio Mohovich che, spronato dalla sua creatura giornalistica, caratterizzò tutto il secondo Ottocento con la pubblicazione di volumi, periodici, riviste, almanacchi, annuari, lunari, atti e bollettini ufficiali, programmi di istituti di istruzione, come pure numeri unici e fogli volanti. Come gli altri tipografi, anche Mohovich stampava sia opere in lingua italiana, sia in croato e in ungherese. Una grande babele, che dimostra la convivenza in città di etnie e culture diverse.
“La Bilancia” fu testimone di tutto ciò. Esordì prima nella versione generica di settimanale, quindi si trasformò in settimanale politico d’indirizzo liberale e filogovernativo, per diventare nel 1895 un quotidiano. Mohovich e la sua redazione hanno avuto il merito di aver radicalmente cambiato la cultura dell’informazione a Fiume. Infatti, all’inizio, seguendo le usanze dell’epoca, il foglio si limitava a registrare gli eventi, ma successivamente quest’aspetto fu modificato e la testata iniziò a riportare le dichiarazioni degli interessati o degli intervistati, a presentare diversi punti di vista e a costruire attente analisi. Insomma, oltre a informare, cominciò a fare opinione.
Alla creazione di Mohovich – che oltre ad avere adoperato la pratica moderna della citazione diretta della fonte come prova di attendibilità e obiettività del giornalista – gli viene attribuito pure il merito di aver introdotto a Fiume, agli inizi del XX secolo, la prassi dell’edizione straordinaria in occasione di eventi di particolare rilevanza. In definitiva, “La Bilancia” è stata una macchina informativa che è riuscita a raccogliere attorno a sé cronisti, scrittori, intellettuali e altre gente comune. Un foglio che, con i suoi contenuti e forme, è stato un prezioso e brillante testimone della vita della città, dei cambiamenti vissuti dalla società fiumana e dell’emergere della classe borghese. Uno strumento che ha dato l’impressione di difendere i cittadini contro gli abusi del potere.
Evgenija Arh, coordinatrice dei lavori per la protezione delle opere letterarie alla Biblioteca Universitaria, ci ha introdotto alle pratiche di manutenzione che interessano pubblicazioni come “La Bilancia”. “I lavori di conservazione del patrimonio archivistico sono iniziati nel 1968 – ha spiegato la Arh –. E ciò grazie all’apporto dell’allora Fondo repubblicano per la cultura che attraverso il trattamento della laminazione ha protetto circa mille fogli de ‘La Bilancia’. La laminazione è un processo che conferisce alla stampa una maggiore resistenza agli agenti climatici e meteorologici. In poche parole aumenta notevolmente la durata nel tempo del supporto e della sua cromia, oltre a rendere la stampa più qualitativa dal punto di vista estetico e disponibile quindi alla grande utenza. Nel 2007 la Biblioteca Universitaria ha intensificato la conservazione del giornale, scoprendo tra l’altro che dei 200 volumi che compongono l’intera serie, trentuno di questi non hanno subito alcun procedimento di protezione.
Grazie ai finanziamenti della Regione litoraneo montana e della Città di Fiume, dal 2008 ai giorni nostri l’ente bibliotecario è riuscito a salvaguardare altri 26 volumi. Complessivamente risulta protetto circa il 90 p.c. del giornale. Sono, invece, ancora in attesa del processo di laminazione, 6.732 fogli de ‘La Bilancia’”, ha concluso Evgenija Arh.
Gianfranco Miksa
“la Voce del Popolo” 27 febbraio 2013