Gigante scrive al dottor Luigi Cirelli, capo della prima divisione del Ministero dell’Interno, perché favorisca la concessione del passaporto ad Andrea Tanzer, funzionario della sede di Trieste della Banca Commerciale Italiana. Tanzer, avendo ottenuto la cittadinanza italiana presumibilmente nel 1930, l’avrebbe persa con l’applicazione delle leggi razziali. Così Gigante si rivolge a Cirelli: “Egli Vi chiederà di agevolarlo di fargli ottenere il passaporto richiesto. Io lo appoggio caldamente in quest’aspirazione che considero legittima e lo raccomando alla Vostra benevolenza e al Vostro sentimento di umanità. Si trattasse d’un celibe, la cosa rivestirebbe un altro aspetto; ma dovendo egli provvedere alla moglie e ai figli, è bene ch’egli provveda quanto prima ai casi propri”. La lettera è datata 9 ottobre 1938, Andrea Tanzer, la moglie Bianca e i figli Giorgio, Paolo e Lidia risultano giunti a Buenos Aires con la nave
Neptunia il 25 gennaio 1939. Tanzer nato a Fiume nel 1895, apparteneva a una famiglia ungherese modesta, era uno degli ultimi di sei fratelli. Sua sorella Rosa, aveva sposato Zoltan Veres e si era convertita alla religione cattolica.
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