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Gambassini a Napolitano: mi vergogno di essere italiano (Il Piccolo 11 lug)

TRIESTE C’è una Trieste a cui la visita dei presidenti di Italia, Slovenia e Croazia al Narodni dom non va a genio. «Mi vergogno di essere italiano», scrive Gianfranco Gambassini, presidente onorario della Lista per Trieste, in una lettera durissima indirizzata al Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Secondo Gambassini la richiesta di Lubiana di celebrare, contestualmente al concerto di Riccardo Muti, l’anniversario del rogo dell’hotel Balkan ha trasformato l’incontro «in un rigurgito di politica fascista, antifascista, post fascista, di fronte al quale la diplomazia italiana ha calato le brache e si è genuflessa come sempre e così pure il Quirinale. Lei – scrive Gambassini a Napolitano -, come Capo dello Stato, dovrà sottomettersi a questa condizione, ma così non ci sarà mai una vera pacificazione, soprattutto a Trieste». La conclusione del politico triestino è una condanna senza appello: «Mi consenta allora di dirle, signor Presidente della Repubblica, sia a titolo personale, che a nome dei tanti triestini che la pensano come me, mi vergogno per l’Italia che Lei rappresenta e mi vergogno di essere italiano».

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