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Foibe, ancora polemiche tra ANPI, PRC e Roma Capitale

«Evidentemente Guidi è così accecato dalla sua ideologia che sulle foibe non fa che sostenere le tesi propagandistiche di alcuni autori fascisti che vollero utilizzare il fenomeno delle foibe per ragioni di natura politica, negando le violenze e gli eccidi perpetrati dal regime fascista nei confronti della popolazione slava e di coloro che si opponevano prima al regime e poi all’occupazione dei nazisti, dimenticando che queste furono usate anche dagli aguzzini fascisti, alcuni dei quali ci finirono anche dentro, successivamente, giustiziati sommariamente».

Lo afferma Giovanni Barbera, membro del comitato politico romano del Prc-Rivoluzione Civile e presidente del Consiglio del Municipio Roma XVII. «Ovviamente – continua Barbera – non ci sorprende che Guidi neghi tutto ciò, viste le sue origine politiche, ma non per questo può permettersi di negare la storia e di offendere l’Anpi per le loro giuste e inappuntabili osservazioni che fanno riferimento a ricerche storiografiche serie e ampiamente documentate, in parte anche pubblicate su internet. Ma forse, anche per Guidi, come per lo spietato generale fascista Mario Roatta, tristemente noto in quelle zone, la popolazione slovena e croata è da considerarsi una razza inferiore, come il generale scrisse in una circolare del 19 aprile del 1942 dedicata al trattamento da riservare ai partigiani ed alla popolazione civile slovena e croata, che contemplava l’incendio di case e d’interi villaggi, la deportazione degli abitanti, l’internamento, il fermo e la fucilazione di ostaggi».

A stretto giro la risposta di Guidi, consigliere Pdl di Roma Capitale: «È davvero incredibile che ci sia ancora qualcuno che abbia da ridire sulle sacrosante iniziative adottate da Roma Capitale per ricordare la tragedia delle foibe e dell’esodo degli italiani di Fiume, Istria, Dalmazia. Particolarmente vergognoso il tentativo di minimizzare il numero degli infoibati e giustificare le foibe con inesistenti crimini italiani di guerra. Non è un caso infine che chi interpreta la storia in maniera così difforme e faziosa, non abbia il coraggio di dire fino in fondo chi mise in atto la pulizia etnica nei confronti degli italiani: titini ma soprattutto partigiani comunisti slavi».

(fonte AGENPARL 20 febbraio 2013)

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