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Fiume: mostra ”Artisti a Roma fra le due guerre” (La Voce del Popolo 02 lug)

FIUME – S'inaugura domani (giovedì) sera al Piccolo Salone (ore 20) la mostra "La Scuola romana – Artisti a Roma tra le due guerre" organizzata dall’Associazione Amici Di Villa Strohl-fern, presieduta da Donatella Trombadori, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, l'Istituto Italiano di Cultura di Zagabria e il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Fiume. Ideata e curata da Francesca Romana Morelli, con la partecipazione di Giovanna Caterina De Feo, l'espossizione vuole far conoscere questo importante momento culturale dell’Italia del ‘900 nei paesi dell’Europa Orientale, referenti significativi nella politica estera italiana. Si tratta infatti di una mostra che farà tappa, dopo Zagabria e Fiume pure a Tirana, Belgrado e Bucarest, sempre grazie alla collaborazione con gli IIC delle citate città.

La mostra

Intitolata "Scuola romana. Artisti a Roma tra le due guerre", la mostra si presenta come una sorta di viaggio ideale nella vita artistica e culturale della capitale, attraverso l’esposizione di poco meno di una cinquantina di opere, tra dipinti, sculture e disegni, e un cospicuo nucleo di documenti originali (cataloghi e libri, lettere, fotografie, riviste, tessere di entrata alle grandi mostre come la Biennale di Venezia, ecc.). I prestiti provengono per la maggior parte dagli eredi e dagli archivi degli artisti, nonché da istituzioni culturali a Roma e nel Lazio.
L’itinerario della mostra è stato diviso in tre sezioni. “L’artista e lo studio” raccoglie autoritratti, ritratti di artisti e di fiancheggiatori, nonché angoli di studi e qualche natura (sintomatica dei metodi, racconta del processo ideativo perseguito dall’artista). “La città dell’anima”, il cui titolo è ripreso da quello dall’omonima raccolta di prose liriche di Giorgio Vigolo (1923), cerca di restituire il personalissimo modo degli artisti di percepire la città di Roma densa di storia e di miti antichi e splendenti, ma anche di un vivere quotidiano. In questa sezione si susseguono vedute dei luoghi prediletti degli artisti, visioni di una Roma monumentale, brani di paesaggio tiberino. L’ultima sezione è dedicata al “Corpo”, una tematica particolarmente sentita nella Roma cattolica, per cui si passa dalla sensualità esasperata di Scipione ai corpi efebici dei giovinetti di Guglielmo Ianni (nipote del poeta Belli), dal nudo ispirato alla Nuova oggettività di Antonio Donghi a quello di Giuseppe Capogrossi, sulla via dell’astrazione.

Il catalogo

Curato da Francesca Romana Morelli, il catalogo riproduce a colori tutte le opere in mostra e contiene un saggio critico che ripercorre le vicende della Scuola Romana.
Alla luce di nuovi studi e il ritrovamento di documenti inediti, un saggio di Caterina de Feo ripercorre le vicende di Villa Strohl-fern, dove nel tempo si trovarono a lavorare insieme artisti come Trombadori, Oppo, Guidi, Martini e vi passarono de Chirico, Spadini e altri. Una ricca cronologia curata da Ileana Pansino, non soltanto registra la vita degli artisti e delle grandi esposizioni a Roma, ma ricostruisce i viaggi all’estero degli artisti, i momenti di scambio culturale con il mondo intellettuale internazionale, spesso frutto di una precisa politica estera perseguita dal Regime. Infine, una sezione di documenti inediti ricostruisce i rapporti della Scuola romana all’interno del programma di politica culturale del Regime con i paesi esteri.
Il pubblico fiumano potrà ammirare opere di Francesco Trombadori, Cipriano Efisio Oppo, Orazio Amato, Ferruccio Ferrazzi, Antonietta Raphael, Giuseppe Capogrossi, Pericle Fazzini, Alberto Ziveri, Antonio Donghi, Fausto Pirandello, Carlo Levi, nonché materiale documentariscico di una decina di autori, tra cui Scipione, Renato Guttuso, Carlo Socrate, Afro Basaledella, Giuseppe Capogrossi. (pvm)

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