Fiume, a nessuno interessa lo yacht di Tito

Nonostante il concorso per l’affitto degli spazi sulla nave Galeb sia stato prorogato e nonostante l’amministrazione comunale si aspettasse un maggior numero di potenziali acquirenti, ciò non si è verificato. Fino al 28 agosto 2023, infatti, l’asta è andata a vuoto, ossia non è arrivata nemmeno una offerta. Lo riporta il quotidiano fiumano Novi list. Si cercava un affittuario per una porzione più piccola della superficie della nave, ovvero per 993 metri quadrati della superficie totale di 5.549 metri quadrati della nave Galeb. La maggior parte dell’ex panfilo del Maresciallo Tito sta per essere trasformata in un museo, ha voluto ricordare il sindaco di Fiume, Marko Filipović, dopo un altro bando infruttuoso per l’affitto della parte commerciale del Galeb [La Voce del Popolo – 30/08/2023].

Ricordiamo che le ultime amministrazioni comunali di Fiume hanno insistito per trasformare il rottame della ex bananiera della marina italiana requisita dal regime jugoslavo e trasformata in yacht del dittatore Josip Broz “Tito” in un museo galleggiante dedicato proprio al padre-padrone della Jugoslavia comunista. Dopo aver impiegato soldi pubblici per l’allestimento museale, adesso non si trovano acquirenti per la porzione del battello che dovrebbe venire trasformata in sede commerciale ed ospitare anche un’area destinata alla ristorazione.

Foto tratta dal sito www.rijeka.hr

I protagonisti di questa maldestra avventura culturale erano tuttavia in prima fila nei giorni scorsi all’inaugurazione della mostra “I campi di concentramento italiani nel Litorale croato 1941-1943” allestita su tabelloni lungo il Corso di Fiume per ricordare l’ottantesimo anniversario della capitolazione del Regno d’Italia avvenuta l’8 settembre del 1943 [La Voce del Popolo – 05/09/2023].

Ci troviamo di fronte ad una memoria selettiva da parte delle autorità di una città che nel 2020 è stata Capitale Europea della Cultura: ammiccano al periodo della dittatura comunista e denunciano sulla pubblica via solamente le vessazioni del regime fascista, mentre continuano a restare disattese le promesse di ampliamento della toponomastica bilingue fatte alla Comunità degli Italiani. [LS]

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