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Finanzieri uccisi nel ’45: lapide a Basovizza (Il Piccolo 17 apr)

È stata Antonietta Molea, figlia di una delle vittime, a scoprire ieri la restaurata lapide che, alle spalle del Monumento nazionale della Foiba di Basovizza, ricorda il sacrificio dei 97 finanzieri uccisi dai partigiani jugoslavi a guerra finita. La lapide, già posta dal 1995 sulla facciata della caserma sede della brigata della Guardia di Finanza di Basovizza, ha trovato così collocazione nell'ambito del complesso monumentale di Basovizza grazie alla collaborazione tra l'assessorato comunale alla Cultura e il Comando provinciale della Guardia di Finanza.

Alla cerimonia sono intervenute autorità civili, militari e religiose. Per il Comune il sindaco Roberto Dipiazza gli assessori Massimo Greco e Michele Lobianco, per la Guardia di Finanza il generale di corpo d'armata Pasquale Debidda, comandante dell'Italia Nord Orientale con sede a Venezia, il generale di brigata Gianluigi Miglioli, comandante regionale del Friuli Venezia Giulia e il generale di brigata Antonio Mazzarotti, comandante provinciale di Trieste. Presenti tra gli altri anche il vescovo Giampaolo Crepaldi, che ha benedetto la lapide, il questore Francesco Zonno e il presidente della Lega nazionale Paolo Sardos Albertini.

Iniziata con l'alzabandiera e con l'ingresso del gonfalone della città, la cerimonia ha visto intervenire il sindaco Dipiazza che ha ricordato il luogo simbolo della Foiba di Basovizza e il sacrificio dei 97 finanzieri prelevati dai partigiani jugoslavi dalla Caserma di Campo Marzio e assassinati nei giorni dell'occupazione dell'esercito titino. «Sullo sfondo di ogni nome – ha evidenziato Dipiazza – non c'è solo il dramma della morte di un uomo, o lo straziante dolore di un genitore, ma anche il coraggio e la forza di molte giovani vedove che da sole, con tantissime difficoltà, hanno poi cresciuto i loro figli, bambini ai quali il destino tolse il naturale diritto di crescere avendo vicino il proprio padre».

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